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domenica 27 novembre 2011

Beata Vergine Della Medaglia Miracolosa


Beata Vergine Della Medaglia Miracolosa

27 Novembre

A Parigi, al numero civico 140 di Rue Du Bac, c’è un Santuario, nel quale si trova la Cappella della Medaglia miracolosa: non è molto distante dal Louvre ed è comodamente raggiungibile mediante la metropolitana che ha una delle sue fermate proprio a Rue Du Bac. La Cappella della Medaglia miracolosa attira ogni anno un milione di pellegrini, persone di ogni razza e colore, che vengono qui, nel cuore di Parigi, a cercare una risposta ai loro problemi esistenziali, a chiedere grazie alla Madre che tutto sa e comprende e con cui ci si può sfogare come soltanto con una madre è possibile fare, nel più assoluto silenzio, in un clima di grande fervore e raccoglimento. È il mistero di Rue du Bac, un mistero che nasce 174 anni fa, dalle apparizioni della S. Vergine a una giovane novizia delle Figlie della Carità di S. Vincenzo de’Paoli, Caterina Labourè, a cui la Madonna affidò la realizzazione di una medaglia cosiddetta “miracolosa” che, da quasi due secoli ormai, ha conquistato con le sue innumerevoli grazie e prodigi il mondo intero. La stessa Caterina Labourè, così racconta la storia delle apparizioni: “Venuta la festa di San Vincenzo (19 luglio 1830) la buona Madre Marta (direttrice delle novizie) ci fece alla vigilia un'istruzione sulla devozione dovuta ai Santi e specialmente sulla devozione alla Madonna. Questo mi accese un gran desiderio di vedere la Santissima Vergine, che andai a letto col pensiero di vedere in quella stessa notte la mia buona Madre Celeste: era tanto tempo che desideravo vederla. Essendoci stato distribuito un pezzettino di tela di una cotta di San Vincenzo, ne tagliai una metà e l'inghiottii. Cosi mi addormentai col pensiero che San Vincenzo mi avrebbe ottenuto la grazia di vedere la Madonna.
Alle undici e mezzo mi sento chiamare per nome: “Suor Labouré! Suor Labouré”. Svegliatami, guardo dalla parte donde veniva la voce, che era dal lato del passaggio del letto, tiro la cortina e vedo un Fanciullo vestito di bianco, dai quattro ai cinque anni, il quale mi dice: “Vieni in cappella; la Madonna ti aspetta”. Il Fanciullo mi condusse nel presbiterio, dove io mi posi in ginocchio, mentre il Fanciullino rimase tutto il tempo in piedi. Parendomi il tempo troppo lungo, ogni tanto guardavo per timore che le suore vegliatrici passassero dalla tribuna. Finalmente giunse il sospirato momento. Il Fanciullino mi avverti, dicendomi: “Ecco la Madonna, eccola!”. Sentii un rumore come il fruscio di vesti di seta venire dalla parte della tribuna, presso il quadro di San Giuseppe, e vidi la Santissima Vergine che venne a posarsi sui gradini dell'altare dal lato del Vangelo. Dire ciò che provai in quel momento e ciò che succedeva in me, mi sarebbe impossibile… Io, guardando la Santissima Vergine, spiccai allora un salto verso di Lei, ed inginocchiandomi sui gradini dell'altare, appoggiai le mani sulle ginocchia di Maria...Fu quello il momento più dolce della mia vita… “Figlia mia - mi disse la Madonna - Dio vuole affidarti una missione. Avrai molto da soffrire, ma soffrirai volentieri, pensando che si tratta della gloria di Dio. Avrai la grazia; dì tutto quanto in te succede, con semplicità e confidenza. Vedrai certe cose, sarai ispirata nelle vostre orazioni, rendine conto a chi é incaricato dell'anima tua...”. Quanto tempo restassi con la Madonna, non saprei dire: tutto quello che so è che, dopo di avermi lungamente parlato, se ne andò scomparendo come ombra che svanisce, dirigendosi verso la tribuna, per quella parte da cui era venuta. Tornata a letto, sentii suonare le due e non ripresi più il sonno”. Il 27 Novembre dello stesso anno, alle 17,30, Caterina ha una nuova visione durante la meditazione in cappella: vede come due quadri animati che le passano davanti in dissolvenza incrociata. Nel primo, la Santa Vergine è in piedi su una semisfera (il globo terrestre) e tiene tra le mani un piccolo globo dorato. I piedi di Maria schiacciano un serpente. Nel secondo, dalle sue mani aperte escono raggi di uno splendore abbagliante. Nello stesso tempo Caterina ode una voce, che dice: “Questi raggi sono il simbolo delle grazie che Maria ottiene per gli uomini”. Poi un ovale si forma attorno all’apparizione e Caterina vede scriversi in un semicerchio questa invocazione, prima sconosciuta, in lettere d’oro: “O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te”. Subito dopo l’ovale della medaglia si gira e Caterina ne vede il rovescio: in alto una croce sormonta la M di Maria, in basso due cuori, l’uno incoronato di spine, l’altro trapassato da una spada. Caterina ode allora queste parole:”Fai coniare una medaglia, secondo questo modello. Coloro che la porteranno con fede riceveranno grandi grazie”. Caterina riferisce al suo confessore, il Padre Aladel, la richiesta fatta dalla Madonna circa la medaglia, ma il sacerdote reagisce negativamente ed intima alla novizia di non pensare più a queste cose. Qualche mese più tardi, pronunciati i voti, Caterina Labourè viene inviata al ricovero di Enghien per curare gli anziani. La giovane suora si mette al lavoro,. ma una voce interiore l’assilla continuamente: “Si deve far coniare la medaglia”. Caterina ne riparla al suo confessore. Intanto nel febbraio del 1832 scoppia a Parigi una terribile epidemia di colera, che provocherà più di 20.000 morti. In giugno le Figlie della Carità cominciano a distribuire le prime 2.000 medaglie, fatte coniare da Padre Aladel. Le guarigioni si moltiplicano, come le protezioni prodigiose e le conversioni spirituali. Il popolo di Parigi comincia a chiamare la medaglia “miracolosa”. Nell’autunno 1834 c’erano già più di 500.000 medaglie. Un anno dopo soltanto ne circolavano più di un milione. Nel 1839 la medaglia veniva diffusa in più di dieci milioni di esemplari, e alla morte di suor Caterina, nel 1876, si contavano più di un miliardo di medaglie.

La Medaglia Miracolosa

"Tutte Le Persone Che Porteranno Questa Medaglia Riceveranno Grandi Grazie, Specialmente Portandola Al Collo"

"Le grazie saranno più abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia”.

Queste sono state le straordinarie parole pronunciate dalla Madonna in occasione delle sue manifestazioni a Santa Caterina Labouré, nel 1830.

Da allora e fino ad oggi, questo torrente di grazie che fluisce dall'eternità verso di noi, non si è mai fermato per tutti quelli che portano con fede la Medaglia Miracolosa.

Queste sono le ragioni che hanno spinto l’associazione Luci sull’Est a dare vita a questa campagna di distribuzione della Medaglia Miracolosa in tutta Italia.

Clicca qui per ricevere la sua Medaglia tramite posta.


Santa Caterina Labouré
Insieme con la Medaglia, Lei riceverà anche la novena alla Madonna della Medaglia Miracolosa per chiedere con fede e fiducia le grazie di cui ha bisogno. Oltre ad un riassunto della sua meravigliosa storia.

Ecco cosa ha detto la Madonna durante una delle sue apparizione a Santa Caterina Labouré:

"Tutte le persone che porteranno questa Medaglia riceveranno grandi grazie".

Da notare: La Madonna non ha detto "alcune persona”, ma "tutte le persone". Ed ha anche assicurato che "le grazie saranno abbondanti".

La invito a fare come migliaia di italiani che hanno già richiesto le loro Medaglie. E tramite questa devozione hanno ricevuto le grandi grazie promesse dalla Madonna. Clicchi qui per ricevere la sua Medaglia.



Alla scomparsa di Santa Catarina Labouré, nel 1876, il totale di Medaglie già distribuite oltrepassava il milione.

Lei avrà bisogno di una GRANDE grazia?

Porti la Medaglia e la chieda a Maria con fede e fiducia.

Con questa devozione, la Madonna opera sorprendenti conversioni; per mezzo di questa Medaglia, Ella protegge e guarisce l’anima.

O forse c'è qualcuno, caro al Suo cuore, che è agitato od esposto a qualche tentazione? Dia a questa persona una Medaglia e preghi con fiducia la novena della Medaglia Miracolosa!

Con certezza la Sua preghiera sarà ascoltata. Domandiamo:

* Che la Santa Vergine rafforzi i legami d'amore e di rispetto tra genitori e figli; che mantenga unite le famiglie, aumentando l'amore reciproco tra gli sposi;

* Che Ella restauri la pace e la felicità nelle famiglie sfortunate od affondate nelle sabbie mobili del vizio e della discordia;

* Che accordi la grazia del pentimento e della conversione a coloro che hanno smarrito la retta via.

Fronteggiare le difficoltà di questa vita senza l’aiuto e protezione del Cielo è temerario!

Ecco perché, oltre ad ordinare oggi stesso la sua Medaglia Miracolosa, la invito anche a fare tutto quello che potrà per diffonderla al più gran numero di persone.

Cliccando qui, e compilando il suo tagliando di adesione, Lei riceverà tramite Posta, e al più presto, la sua Medaglia.

Insieme con la Medaglia e la novena, Lei riceverà anche un’invito a partecipare a questa campagna tramite una sua offerta. Il bollettino di conto corrente postale che le sarà inviato non è una fattura, si tratta di una offerta libera e del tutto volontaria.

Ed oltre alle grandi grazie promesse dalla Madonna, Luci sull’Est augura a tutti i partecipanti a questa campagna di diffusione della Medaglia Miracolosa la benedizione della Madre Santissima.

Nelson Fragelli
Associazione Luci sull´Est

domenica 20 novembre 2011

Testimonianza Di Una Conversione Dall’Islam


Testimonianza Di Una Conversione Dall’Islam

Sono nato nel sud dell'Iran, ad Abdan, da una famiglia musulmana sciita. Mio nonno era il leader di tutta la tamiglia: 19 figli e 84 nipoti! Il "capo" ha il dovere di sceglie­re e preparare il suo erede spirituale: tra tutti fui scelto io. Nella mia adolescenza mi erano accaduti, infatti, diversi incidenti e, ogni volta, vedevo come l'ombra di una persona che mi salvava dal perico­lo. Mio nonno interpretò questi fatti come un "se­gno" di predestinazione. Mi insegnò tutto ciò che conosco dell'Islam; poi entrai a far parte degli "isbu-lah" (ezbollab): il partito di Dio. Rimasi nel­l'esercito circa tre anni, studiando intensamente il Corano, preparandomi alla missione di diffondere l'Islam. Inviato in Malaysia, mi arrestarono: avevo trenta passaporti illegali! Incarcerato, iniziai a inse­gnare religione musulmana agli altri detenuti e ad istruirli sui loro compiti di fronte ad Allah. Ogni giorno lavoravo e pregavo molto. Leggevo e rileg­gevo continuamente il Corano, pregavo cinque vol­te al giorno, inginocchiandomi diciassette volte e ripetendo numerose formule. Ero in grado di aiuta­re gli altri musulmani in carcere, perché mi sentivo profondamente immerso nella vita dello spirito.

Addirittura ero capace, chiudendo gli occhi, di "vedere" cosa facesse una persona nella stanza vi­cina, e questo mi ha spinto a desiderare ancora di più tale "potere spirituale".

Una notte - mentre meditavo sulle parole del Corano, che si ripetono senza comprenderne il si­gnificato, perché sono misteri - uno spirito entrò nella mia cella. Era uno spirito molto più forte di me, per cui sentii una grande paura e cercai di usa­re tutti gli strumenti (la preghiera e le invocazioni) del Corano: nel nonne di Allah ti ordino di andarte­ne!; nel nome di Allah ti esorcizzo Satana!... Ma non ci fu nulla da fare: mi sentii soffocare e mi ri­volsi al cielo, gridando a Dio di aiutarmi. Subito una voce chiara mi disse: "Invoca il nome di Ge­sù!". Io pronunciai queste parole ma, ancor prima che terminassi di dirle, tutto tornò alla normalità. Non so spiegare perché esclamai: "Gesù aiuta­nti!": è come quando un uomo sta affogando e tu gli getti una corda per salvarlo e lui, certo, la affer­ra subito, senza farsi troppe domande. Così ho fatto io; poi gridai: "Se tu sei verità, mostramelo!". Questo, però, non fu l'inizio della mia conversione, ma della mia "confusione". Perché Gesù aiutava un musu1mano? Io avevo fatto tutto il possibile per di­ventare un bravo musulmano, avevo cercato di im­pegnarmi nella via di Allah e desideravo anche es­sere un martire per lui, tanto da aver imparato a camminare sulle mine... Il governo iraniano era solito presentare pubblicamente i Kamikaze (fidaji-gin) in una cerimonia parti­colare: tutti coloro che desi­deravano sacrificarsi avevano il privilegio di ricevere il Co­rano timbrato dal governo. Ho partecipato anche ad ese­cuzioni capitali. Capivo, pe­rò, che c'era qualcosa di sba­gliato. Non dubitavo di Allah o dell'Islam, anzi! Ma questo dubbio mi angoscia­va, come se aspettassi una risposta che mai arriva­va. Io credevo in Mohammed - l'ultimo dei profeti - ed ero convinto che la religione perfetta fosse l'Islam: allora, perché Gesù mi aveva aiutato? Me­ditavo alcuni versetti: "le vie di Allah sono molte, non importa da quale parte sali la montagna, sem­pre ti porta alla cima". Forse Allah voleva una strada diversa per me: con tutto il cuore e con tutte le forze gli chiesi che mi mostrasse la via facendo un digiuno, seduto nel medesimo luogo (un angolo della cella) e pregavo sempre. Dopo due settimane, però, ancora non avevo risposta.

In piena crisi, pensai: "Se tu Allah sei il grande e vedi il cuore degli uomini, allora sai che io ti amo: ma ora non so nemmeno più se la mia vita ti interessa ...". Sentii allora la forza di Dio riempire la stanza, sentii la sua presenza e la sua santità. Nell'Islam si insegna che mai Allah visita un uo­mo: sentivo perciò di aver fatto un grande peccato contro di Lui, perché Egli mi aveva visitato! Allah è così santo e io così cattivo: perciò mi rifugiai in un angolo della stanza, piegando il capo tra le brac­cia, accovacciato a terra, e gridai più volte: "Allah perdonami!....".

Mentre piangevo, sentii toccarmi sulla spalla ed una voce che diceva: "Io ti perdono!"; e, nello stesso momento, sentii fisicamente il perdono, an­che se non me lo sapevo spiegare.

Allora mi sono chiesto: "Chi sei Tu che puoi perdonarmi ed io sentire il perdono oggi?" e la ri­sposta di Lui: "Io sono Gesù il Figlio del Dio vivo. Io sono la Via, la Verità e la Vita". Mi sentii venir meno e accasciandomi caddi con la faccia a terra, piangendo alla presenza di Dio. Per molti anni ave­vo cercato di piacere a Lui: ora questo Dio mi dice­va: ama come io amo, perdona come io perdono. Così ho trovato ciò che desiderava il mio cuore e mi sono detto: sì, questa è la verità di Dio! Dio è perdono e carità! Piansi per due ore, prostrato ai suoi piedi, e Lui mi disse: "Guarda in alto!". Vidi come in uno schermo gente di varie età, popoli, na­zioni e religioni: di ognuno potevo vedere ogni peccato commesso. Vedevo le potenze diaboliche, i vizi e i peccati di ogni singola per­sona. Mentre piangevo, dissi a Dio: "Perdonali Signore!". Lui mi disse: "È facile per­donare i peccatori. E’ facile perdonare a loro, come io ho perdonato a te". Poi dissi: "Chi racconterà tutto questo? Manda me, o Signo­re!" E lui: "Va'!'.

Così sono diventato cristiano ed ho pregato il Signore di mandarmi una Bibbia. Un uomo, di et­nia indiana, dandomi un libro mi disse: "Ecco ciò che tu hai chiesto!". Era orientale ed io dimenticai di ringraziarlo, rendendomi però subito conto che quel libro era proprio la Bibbia!

Poi mi sono ritirato nella mia stanza e ho detto a Dio: "Te l'ho chiesto ieri notte e Tu questa mattina me lo hai subito dato. È meraviglioso! Tu esaudisci le richieste, Tu sei un Dio potente e, com'è scritto, Tu provvedi alle necessità prontamente!". Perciò io vi dico che la Bibbia è veramente la Parola vivente di Dio; ve lo dico, lo attesto e confermo tutto e do questa testimonianza perché gli uomini conoscano e sentano parlare di questo grande Dio. Non pretendo che ogni uomo diventi cristiano con questa mia te­stimonianza, ma io ti garantisco che il Dio onnipo­tente, che è venuto e mi ha toccato con la sua mano sulla spalla ed ha cambiato totalmente la mia vita, perdonando tutti i miei peccati, assicurandomi che sarò con Lui in Cielo; ebbene, questo Dio può con­cedere anche a voi le stesse cose, dandovi la gioia del perdono e dell'amore. Questo è Gesù Cristo: a Lui sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.

Ogni musulmano si interroghi su Gesù Cristo: può un uomo diventare Dio? Certamente no: un uomo non può diventare Dio, però io credo che se Dio è "Grande", Egli può certamente far tutto e, dunque, diventare Lui uomo; può manifestare Se stesso in un corpo di uomo ed è per questo che, co­me cristiani, diciamo che Gesù Cristo è Figlio di Dio, per salvare tutta l'umanità.Chiunque chieda qualsiasi cosa a Gesù Cristo, con cuore sincero, la otterrà. Chiedi a Gesù e otter­rai, perché Lui è il Dio grande e onnipotente; pro­va, e vedrai che è Lui il Dio vero. "Io sono Gesù Cristo il Figlio del Dio vivente".

sabato 12 novembre 2011

Testimonianza di Mirjana a Medjugorje il 1 Novembre 2011

giovedì 10 novembre 2011

La Confessione


La confessione frequente aiuta a consolidare l’esperienza della propria impotenza nell’ordine soprannaturale ed ad affidarsi pienamente alla grazia di Dio Nostro Signore.

IL SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE
Non c’è peccato che non possa essere perdonato se ci avviciniamo alla misericordia di Dio con un cuore contrito ed umiliato. Nessun male può vincere la misericordia di Dio.

La confessione frequente, raccomandata dalla Chiesa, aumenta la coretta conoscenza di sé, fa crescere l’umilità cristiana, aiuta a sradicare le cattive abitudini, aumenta la delicatezza di coscienza, evitando di cadere nella tiepidezza o nell’indolenza, fortifica la volontà e conduce l’anima ad uno sforzo costante per perfezionare in se stessa la grazia del battesimo, verso un’identificazione più intima con Gesù Cristo. Allo stesso tempo aiuta a consolidare l’esperienza della propria impotenza nell’ordine soprannaturale ed ad affidarsi pienamente alla grazia di Dio Nostro Signore.

Consapevole della necessità permanente della conversione del cuore per la realizzazione piena della volontà di Dio nella propria vita, quindi si raccomanda di frequentare il sacramento della riconciliazione almeno una volta al mese, facendone un incontro vitale e rinnovatore con Cristo e con la Chiesa.

È necessario avvicinarsi al sacerdote –per quanto possibile, un confessore fisso- mettendo in atto la propria fede nella presenza e nell’azione santificatrice di Cristo, con semplicità ed umilità. Si espongono le mancanze brevemente, chiaramente ed integralmente. L’orientamento del confessore va ascoltato con attenzione soprannaturale e bisogna compiere la penitenza con vero spirito di riparazione, non appena sia possibile. Inoltre, secondo una saggia tradizione cristiana, si possono offrire il proprio lavoro e le proprie attività in soddisfazione dei peccati.

Come segno di gratitudine e di venerazione per il perdono ricevuto, si consiglia di formulare un proposito di correzione personale, animato dall’amore per Dio e da un rispettoso timore, impegnandosi per unva vita di maggiore fedeltà alla missione ricevuta ed ai propri compiti di cristiano.

L’ESAME DI COSCIENZA
Senza la pretesa di esaustività, né tantomeno di obbligatorietà, offriamo qui di seguito una guida all’esame per la confessione, tratta dal Rituale della penitenza. Il cristiano può servirsi di questo testo o di altri che gli sembrino più appropriati alle sue necessità personali.

PREGHIERA PER CHIEDERE AIUTO
Signore e Dio mio, che conosci i cuori di tutti gli uomini, dammi la grazia di esaminare sinceramente e conoscere veramente il mio, in modo che disveli tutti i miei peccati, affinché, confessandomi bene e ravvedendomi, meriti il tuo perdone e la tua grazia nella terra e la vita eterna nel cielo. Per Cristo nostro Signore. Amen.

1. Mi accosto al sacramento della penitenza con il sincero desiderio di purificarmi, di rinnovare la vita e l’amicizia più profonda con Dio, o, al contrario, lo considero come un peso che si deve sopportare il più raramente possibile?

2. Mi sono dimenticato o ho omesso a proposito nelle confessioni passate qualche peccato grave?

3. Ho compiuto la penitenza che mi fu imposta? Ho riparato le ingiustizie che ho potuto commettere? Mi sono sforzato di mettere in pratica i propositi, per correggere la mia vita secondo il Vangelo?

II

1. Il mio cuore tende a Dio in modo da amarlo davvero al di sopra di tutte le cose, nel compimento fedele dei suoi comandamenti, comu un figlio ama suo padre, o, al contrario, vivo ossessionato dalle cose temporali? Agisco con retta intenzione nelle mie faccende?

2. È stabile la mia fede in Dio, che mi ha parlato per mezzo di suo Figlio? Aderisco fermamente alla dottrina della Chiesa? Mi interesso della mia formazione cristiana, ascoltando la parola di Dio, illuminando la mia fede con letture appropriate, partecipando attivamente alle attività formative ed evitando tutto ciò che possa danneggiare la mia fede? Ho professato sempre con vigore e senza timori la mia fede in Dio? Ho manifestato la mia condizione di cristiano nella vita pubblica e privata?

3. Prego nella mattina e nella sera? La mia preghiera è autentica conversazione della mente e del cuore con Dio, o un puro rito esterno? Ho offerto a Dio le mie attività, le miei gioie e i miei dolori? Ricorro a Lui nelle mie tentazioni?

4. Nutro riverenza verso il nome di Dio o lo offendo con blasfemie, falsi giuramenti, usando il suo nome in vano? Ho avuto una condotta irriverente verso la Madonna o i santi?

5. Partecipo attivamente, attentamente, e fervorosamente alla celebrazione eucaristica della domenica e dei giorni di festa della Chiesa? Ho rispettato il precetto annuale della confessione e comunione a Pasqua?

6. Ho forse altri «dèi», ovvero delle cose per le quali mi preoccupo e nelle quali spero di più che in Dio, come possono essere le ricchezze, le superstizioni, lo spiritismo o qualsiasi forma di magia?

7. Dedico all’impresa della mia santificazione cristiana e all’edificazione della mia vocazione di apostolo l’attenzione e lo sforzo che dedico ai miei affari o ad altre attività personali o sociali?

III

1. Ho un autentico amore verso il mio prossimo, o abuso dei miei fratelli usandoli per i miei fini e comportandomi con loro come non vorrei che si comportassero con me? Li ho scandalizzati gravemente con parole ed opere?

2. Ho contribuito, nel seno della mia famiglia, al bene ed all’allegria degli altri, sforzandomi di praticare la pazienza ed il vero amore?

3. Condivido i miei beni con chi è più povero? Mi preoccupo per i deboli ed i bisognosi, o, al contrario, disprezzo il prossimo?

4. Realizzo nella mia vita la missione che ho accettato il giorno della mia cresima e che ho ratificato con la mia incorporazione al Regnum Christi? Ho zelo apostolico? Collaboro nelle attività dell’équipe, sempre che mi è possibile? Ho cercato di porre rimedio, secondo le mie possibilità, alle necessità della Chiesa, del Movimento e del mondo? Ho pregato per esse, specialmente per l’unità della Chiesa, l’evangelizzazione degli uomini, l’aumento delle vocazioni alla vita sacerdotale ed alla vita consacrata, la realizzazione della pace e della giustizia?

5. Sono generoso nell’apportare i talenti che Dio mi ha dato (qualità personali, capacità di iniziativa, tempo, risorse economiche, contatti professionali, ecc.), per sostenere gli apostolati del Regnum Christi ed il bene generale della Chiesa?

6. Considero quanto vale la salvezza di una sola anima? Ho fatto ttuo ciò che è possibile per avvicinare a Dio ed alla Chiesa la mia famiglia ed i miei amici? Ho offerto ad altre persone l’opportunità di formare parte del Regnum Christi, come un mezzo per crescere nella loro vita cristiana e collaborare alla missione evangelizzatrice della Chiesa?

7. Mi preoccupo per il bene e la prosperità della comunità umana in cui vivo, o passo la vita preocuppandomi solo di me stesso? Partecipo, secondo le mie possiblità, alla promozione della giustizia, dell’onestà dei costumi, della concordia e della carità nella convivenza? Ho compiuto i miei doveri civili? Ho pagato le mie tasse?

8. Nel mio lavoro o incarico, sono giusto, laborioso, onesto, prestando con amore il mio servizio alla società? Ho dato ai miei operai, impiegati o domestici il giusto salario? Ho compiuto le promesse ed i contratti?

9. Ho prestato alle legittime autorità l’obbedienza ed il rispetto dovuti?

10. Se ho qualche incarico o esercito una qualche autorità, uso la mia posizione per utilità personale o per il bene degli altri, con spirito di servizio?

11. Ho mantenuto la verità di coscienza e la fedeltà, oppure ho pregiudicato qualche persona con parole false, calunnie, menzogne, o violando qualche segreto?

12. Ho provocato qualche danno alla vita, all’integrità fisica, alla fama, all’onore, o ai beni di altri? Ho provocato o indotto all’aborto? Ho odiato qualcuno? Mi sento separato da qualcuno per liti, ingiurie, offese, risentimenti o inicimicizie? Se ho calunniato qualcuno, ho riparato questa ingiuria? Ho parlato male di qualcuno, mettendo in evidenza i suoi difetti ed i suoi limiti? Ho pensato male del prossimo?

13. Ho rubato o desiderato igiustamente le cose di altri, o gli ho inflitto qualche danno? Ho restituito o riparato questo danno?

14. Se qualcuno mi ha ingiuriato, mi sono mostrato disposto alla pace ed a concedere, per amore a Cristo, il perdono, o mantengo desideri di odio e vendetta?

15. Ho omesso, per egoismo, qualcosa che avrei dovuto fare come segno di giustizia verso il mio prossimo?

IV

1. Qual è la direzione fondamentale della mia vita? Mi anima la sperana della vita eterna? Mi sforzo di avanzare nella vita spirituale per mezzo del compimento fedele dei miei impegni nelle pratiche di pietà: preghiera, lettura e meditazione della Parola di Dio, partecipazione ai sacramenti, ritiro mensile, mortificazione? Mi sto sforzando di domare i miei vizi, le mie inclinazioni e le mie passioni negative: l’invidia, la gola nel mangiare e nel bere, la pigrizia, l’avarizia, l’ira? Mi sono ribellato a Dio per supervia o iattanza, oppure ho disprezzato gli altri ingigantendo me stesso? Ho imposto agli altri la mia volontà, contro i loro desideri ed i loro diritti?

2. Che uso ho fatto del mio tempo, delle mie forze, dei doni che Dio mi ha dato? Li ho usati per superarmi e perfezionarmi, secondo la volontà di Dio, o solo a mio vantaggio esclusivo ed egoista? Ho vissuto in modo ozioso e pigro?

3. Ho sopportato con serenità e pazienza i dolori e le contrarietà della vita? Ho mortificao il mio corpo per aiutare a completare ciò che manca alla passione di Cristo? Ho osservato la legge del digiuno e dell’astinenza?

4. Ho mantenuto i miei sensi e tutto il mio corpo nella purezza e nella castità, nella consapevole che siamo templi dello Spirito Santo, chiamati a risuscitare nella gloria, e come segno dell’amore fedele che Dio rivolge agli uomini, segno che acquisisce tutta la sua luce nel matrimonio? Ho macchiato la mia carne con la fornicazione, l’impurezza, con parole o pensieri indegni, con azioni o desideri turpi? Mi sono intrattenuto con conversazioni, letture, spettacoli o divertimenti contrari all’onestà umana e cristiana? Ho incitato altri al peccato con la mia mancanza di decenza?

5. Ho agito qualche volta contro la mia coscienza, per timore o ipocrisia?

6. Ho cercato di agire dentro la vera libertà dei figli di Dio, secondo la legge dello spirito, o sono servo delle mie passioni?

V. DOMANDE PARTICOLARI
Per i figli:
Sono stato obbediente con i miei genitori, manifestandogli rispetto e prestandogli aiuto nelle loro necessità spirtuali e temporali?

Per i genitori:
Mi preoccupo di dare un’educazione cristiana ai miei figli, aiutandoli con il mio esempio ed esercitando la mia autorità con giustizia e carità? Sono fedele al mio coniuge nel cuore e nella vita? Ho osservato la legge morale nell’uso del matrimonio?

ATTO DI CONTRIZIONE
Signore mio Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, mio Creatore e Redentore: per essere tu chi sei e perché ti amo sopra tutte le cose, mi pento con tutto cuore di tuttto il male che ho fatto e di tutto il bene che non ho compiuto, perché peccando ho offeso te, che sei il sommo bene e sei degno de essere amato sopra ogni cosa. Offro la mia vita, le mie opere e le mie fatiche in riparazione dei miei peccati. Mi propongo fermamente, con l’aiuto della tua grazia, di fare penitenza, di non peccare nuovamente e di fuggire dalle occasioni di peccato. Signore, per i meriti della tua passione e morte, abbi pietà di me, e dammi la tua grazia perché io non ti offenda mai più. Amen.

mercoledì 9 novembre 2011

Don Aldo Buonaiuto Intervista su Halloween 2011

domenica 6 novembre 2011

Apparizione Della Madonna Di Medjugorje a Mirjana Del 2 Novembre 2011 a Medjugorje

Padre Nostro Per Ottenere Santi Sacerdoti


Padre Nostro Per Ottenere Santi Sacerdoti

Padre nostro che sei nei cieli, Tu hai promesso di non lasciarci orfani (Gv 14,18). Continua ad essere presente in mezzo a noi nella persona di ministri santi e santificatori.

Sia santificato il tuo nome mediante il ministero dei sacerdoti che, rivestiti del sacerdozio di Cristo, ti facciano conoscere ed amare da tutti i popoli.

Venga il tuo regno, regno di verità e di vita, regno di santità e di grazia, regno di giustizia, di amore e di pace, perché tutte le creature, liberate dalla schiavitù della corruzione, possano partecipare alla gloriosa libertà dei tuoi figli (Rom 8,21)

Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Tu vuoi che “tutti gli uomini siano salvi e giungano alla conoscenza della verità” (1 Tim 2,4). Continua a mandare alla tua Chiesa i ministri che insegnino agli uomini le verità che sono via al cielo.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano. Non lasciar mai mancare chi spezzi il pane del Vangelo, alimento del corpo e dello spirito e apra a noi i tesori della vita divina.

Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori Tu hai dato agli apostoli il potere di rimettere i peccati (Gv 20,23): manda alla tua Chiesa sacerdoti che, con il Sacramento della Penitenza, riconciliano i peccatori con Dio e con la Chiesa.

Non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male Perdona le nostre colpe, allontana da noi i meritati castighi e fa che, per la predicazione dei tuoi ministri, ogni uomo ascolti la tua voce che chiama ad amare e a fare il bene e a fuggire il male.

Così sia

Preghiera Per i Sacerdoti


Ultimo Messaggio di Medjugorje 2 Novembre 2011 Apparizione a Mirjana

Vi invito di nuovo: pregate per i vostri pastori. Vi ringrazio.


Preghiera Per i Sacerdoti

Signore Gesù, hai scelto i Tuoi preti tra noi e li hai mandati a proclamare la Tua Parola e ad agire nel Tuo Nome. Per un così grande dono alla Tua Chiesa, Ti lodiamo e Ti rendiamo grazie. Ti chiediamo di riempirli con il fuoco del Tuo amore, cosicché il loro ministero riveli la Tua presenza nella Chiesa. Poiché sono vasi di argilla, preghiamo perché il Tuo potere operi nella loro debolezza. Nelle loro afflizioni non permettere che siano schiacciati; nei dubbi non disperino; nella tentazione non siano distrutti. Ispirali nella preghiera di vivere ogni giorno il mistero della Tua Morte e Resurrezione. Nel tempo della debolezza, invia loro il Tuo Spirito e aiutali a lodare il Tuo Padre Celeste e a pregare per i poveri peccatori. Con lo stesso Santo Spirito poni la Tua Parola sulle loro labbra e il Tuo Amore nei loro cuori, perché portino la Buona Novella al povero e fascino i cuori spezzati. Possa infine il dono di Maria, Tua Madre, al discepolo che hai amato, essere il Tuo dono a ogni prete. Concedi che Lei, che Ti ha formato alla sua immagine umana, possa formarli alla Tua immagine divina, per la potenza del Tuo Spirito, a gloria di Dio Padre. Amen.

O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te.

giovedì 3 novembre 2011

Commento di Padre Livio al Messaggio del 2 Novembre 2011 Dato Dalla Madonna a Mirjana

Testimonianza a Medjugorje Con Ania e Diego Manetti

mercoledì 2 novembre 2011

Papa Benedetto XVI Udienza Generale Del 2 Novembre 2011


"Cari amici, la solennità di tutti i Santi e la Commemorazione di tutti i fedeli defunti ci dicono che solamente chi può riconoscere una grande speranza nella morte, può anche vivere una vita a partire dalla speranza. Se noi riduciamo l’uomo esclusivamente alla sua dimensione orizzontale, a ciò che si può percepire empiricamente, la stessa vita perde il suo senso profondo. L’uomo ha bisogno di eternità ed ogni altra speranza per lui è troppo breve, è troppo limitata. L’uomo è spiegabile solamente se c’è un Amore che superi ogni isolamento, anche quello della morte, in una totalità che trascenda anche lo spazio e il tempo. L’uomo è spiegabile, trova il suo senso più profondo, solamente se c’è Dio. E noi sappiamo che Dio è uscito dalla sua lontananza e si è fatto vicino, è entrato nella nostra vita e ci dice: Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me anche se muore vivrà; chiunque vive e crede in me non morirà in eterno"

(Benedetto XVI, Udienza Generale Del 2/11/2011)

Messaggio Della Madonna Di Medjugorje Dato a Mirjana il 2 Novembre 2011


«Cari figli, il Padre non vi ha lasciato a voi stessi. Il suo amore è immenso, l’amore che mi conduce a voi per aiutarvi a conoscerlo, affinché tutti, per mezzo di mio Figlio, possiate chiamarlo “Padre” con tutto il cuore e affinché possiate essere un popolo nella famiglia di Dio. Ma, figli miei, non dimenticate che non siete in questo mondo solo per voi stessi e che io non vi chiamo qui solo per voi. Coloro che seguono mio Figlio pensano al fratello in Cristo come a loro stessi e non conoscono l’egoismo. Perciò io desidero che voi siate la luce di mio Figlio, che voi illuminiate la via a tutti coloro che non hanno conosciuto il Padre - a tutti coloro che vagano nella tenebra del peccato, della disperazione, del dolore e della solitudine - e che mostriate loro con la vostra vita l’amore di Dio. Io sono con voi! Se aprite i vostri cuori vi guiderò. Vi invito di nuovo: pregate per i vostri pastori! Vi ringrazio».

martedì 1 novembre 2011

Don Oreste Benzi


Il giorno che morì, il 2 novembre di quattro anni fa, di fronte alla sua salma appena composta, trovarono il suo libretto "Pane quotidiano", questo pensiero profetico: "Nel momento in cui chiuderò gli occhi a questa terra, la gente che sarà vicino dirà: è morto. In realtà è una bugia. Sono morto per chi mi vede, per chi sta lì, ma in realtà la morte non esiste perché appena chiudo gli occhi a questa vita, li apro all'infinito di Dio.

Don Oreste Benzi

San Clemente, Forlì, 7 Settembre 1925 - Rimini, 2 Novembre 2007