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venerdì 29 gennaio 2016

Padre Livio: «I gay devono guarire. Andate al Family day perché dietro la Cirinnà c'è Satana»


Padre Livio: «I gay devono guarire. Andate al Family day perché dietro la Cirinnà c'è Satana»

Padre Livio, direttore di Radio Maria, è il protagonista di un clamoroso discorso con cui il religioso ha tentato di indottrinare all'odio verso i gay gli ascoltatori della sua radio.
Ricorrendo a toni da denuncia, ha dichiarato: «Le unioni gay, queste forme inventate dagli uomini, che chiamano diritti quelli che sono desideri confusi della carne, non hanno niente a che fare con la famiglia di Dio. Queste forme sono una resa, come dire c'ho una malattia e me la tengo… no, se hai una malattia guarisci». Ed ancora, riferendosi alle Famiglie arcobaleno, ha aggiunto: «Non chiamiamo ‘arcobaleno’ queste famiglie dove non si sa chi è la madre, chi è il padre e il figlio non sa da che parte girarsi. Sono famiglie groviglio, non arcobaleno, che è una parola biblica a indicare il patto di pace tra Dio e l’umanità. Quella sporcizia lì non ha niente a che fare con l’arcobaleno».
Insulti sono stati rivolti anche al milione di persone che lo scorso sabato sono scesi nelle piazze d?italia per manifestare a sostegno delle unioni civili: «Ovviamente le famiglie ‘groviglio’ hanno fatto scrivere ai giornaloni che erano un milione, e invece chi le ha contate ha detto che erano alcune migliaia, soprattutto turisti nelle piazze. Erano solo gruppi di ragazzotti che non sanno neanche cosa dice la legge. Erano ragazzetti che si erano dati appuntamento su internet. Sì quei ragazzetti lì, che sono abituati alle imprese di gruppo: magari i loro genitori partecipano al Family Day e loro sono andati alla manifestazione di nascosto, dicendo ai genitori che sono andati all’oratorio. Nelle piazze groviglio, infatti, non c’erano nonni, bambini e passeggini. C’erano solo ragazzetti che sappiamo benissimo cosa sono abituati a fare. Ma questi ragazzetti qui credono di essere loro i padroni di Internet? Eh, figlioli cari, calmatevi, che con Internet ci sappiamo fare anche noi».
Padre Livio ha poi promesso punizioni divine alla relatrice della norma: «La Cirinnà ora si sente beata, nel suo momento di gloria. Lei è cattolica. Faccia pure. Poi vedremo davanti al Padre Eterno. Io non farò sicuramente il suo avvocato». E riguardo ai diritti delle minoranze, già pensa a come poterli eliminare qualora non dovesse vincere la sua ideologia basata sulla supremazia dell'eterosessualità: «Se passa la legge Cirinnà, noi chiederemo il referendum per abolirla. Se quelle sono le loro trombe, noi suoneremo le nostre campane. Siamo in democrazia, finché Dio ce lo concede. Questi sono tempi in cui siamo disposti ad andare in galera per la fede, se necessario».
Il tutto, ovviamente, per invitare i bigotti spaventati  a partecipare al suo Family day: «Attenzione, cari amici, la gente deve farsi sentire, se no cosa siamo? Cristiani auto-castrati? Ricordate: non è solo un ddl, ma uno strumento e una mossa del padre della menzogna, cioè Satana. Chi sta dietro la Cirinnà e tutta la compagnia briscola? Il principe della menzogna! Quelli sono i burattini che eseguono i suoi ordini. E poi ci propinano il gender nelle scuole. Sono dei diavoli perfetti. Ma piglieranno lo stipendio a base di zolfo, stiano tranquilli. Le scorte di zolfo non sono esaurite nell’aldilà».

Fonte: Gayburg

martedì 11 febbraio 2014

XXII Giornata Mondiale del Malato 11 Febbraio 2014


XXII Giornata Mondiale del Malato 11 Febbraio 2014

Fede e carità."...anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli" (1Gv 3,16)

La vita dell'uomo è un dono ricevuto che trova la sua pienezza e il suo completamento solo quando viene ridonata con generosità ai fratelli. Ma perché questo sia possibile, occorre che ci lasciamo formare dallo Spirito del Vangelo alla carità e alla misericordia, vera profezia in una società che conosce forti accenti di egocentrismo, e che talvolta è segnata fortemente dalla cultura dell'avere, del consumare e dello sprecare.

giovedì 6 febbraio 2014

L'Onu Dichiara Guerra Alla Chiesa


L'Onu Dichiara Guerra Alla Chiesa

Il 5 febbraio 2014 il Comitato per i Diritti del Fanciullo delle Nazioni Unite ha diffuso un rapporto di sedici pagine sulla conformità dei comportamenti dello Stato della Città del Vaticano alla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Infanzia, cui la Santa Sede ha aderito «con riserva». L’adesione con riserva – che peraltro la Santa Sede aveva affermato di poter superare in futuro – è dovuta al timore che la Convenzione autorizzi un’eccessiva ingerenza di organi delle Nazioni Unite negli affari interni degli Stati sottoscrittori. Per questa stessa ragione il Parlamento degli Stati Uniti non ha mai ratificato la Convenzione, che pure il governo americano aveva firmato nel 1995, così che negli USA non è mai entrata in vigore.

Prima di esaminare il documento – la cui superficialità e faziosità ideologica lasciano davvero perplessi, e giustificano ampiamente le riserve quanto ai rischi d’ingerenza e violazione dei diritti sovrani degli Stati – occorre precisare che cos’è il Comitato per i Diritti del Fanciullo. Si tratta di un corpo di diciotto esperti eletti dagli Stati che hanno aderito alla Convenzione, le cui raccomandazioni non sono giuridicamente vincolanti. Si tratta dunque di una delle innumerevoli commissioni di esperti delle Nazioni Unite, per di più nominata con il «manuale Cencelli» dell’ONU, che tende a dare qualche posticino in qualche commissione a tutti gli Stati.

Tanto per dare un’idea, uno dei diciotto membri, che ha funzione di vice-presidente, è stato designato dall’Arabia Saudita, e fino al 2013 un altro membro veniva dalla Siria, noti esempi di tutela dei diritti umani in genere e di quelli dei bambini – e delle bambine – in specie. Durante l’indagine sulla Santa Sede (anche il suo mandato è scaduto nel 2013) la personalità più in vista, influente e nota del Comitato è stata la peruviana Susana Villarán, sindaco di Lima e cattolica «adulta» in perenne polemica con i vescovi del suo Paese, in particolare con il cardinale arcivescovo di Lima mons. Juan Luis Cipriani, per il suo sfrenato attivismo a favore del «matrimonio» omosessuale, dell’ideologia di genere e dell’aborto. Nota marciatrice dei gay pride, la Villarán si è distinta per i suoi attacchi alla Chiesa in materia di aborto e di omosessualità e ha simbolicamente «sposato» – il «matrimonio» omosessuale in Perù per ora non c’è – coppie di persone dello stesso sesso, fra cui la sua compagna di partito e stretta collaboratrice Susel Paredes e la sua «fidanzata» Carolina. Provocatoriamente, le cerimonie si sono svolte nel Parco dell’Amore di Lima, dove tradizionalmente gli sposi peruviani si fanno fotografare sotto la celebre statua «Il bacio» dello scultore Victor Delfín.

Chiarito dunque con chi la Santa Sede si è trovata ad avere a che fare, leggiamo insieme il bizzarro documento. Il Comitato nota una serie di settori dove la Santa Sede non rispetterebbe la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia, e raccomanda al Vaticano le opportune riforme. Esaminiamo i settori principali. Primo: omosessualità – che non c’entra molto con i diritti dell’infanzia, ma viene fatta rientrare affermando che il Comitato si preoccupa di tutelare «gli adolescenti e i bambini gay, lesbiche, bisessuali e transgender». Per difendere questi bambini precoci il Comitato invita la Chiesa a seguire «la dichiarazione progressista rilasciata da Papa Francesco nel luglio 2013» – il famoso «chi sono io per giudicare?», che però si riferiva alle persone, che certo non vanno mai giudicate in quanto tali, e non ai comportamenti o alle leggi – e a ripudiare «i precedenti documenti e dichiarazioni sull’omosessualità». Come questa entrata a gamba tesa nel campo della dottrina morale cattolica rientri nelle competenze di un Comitato per i Diritti del Fanciullo non è veramente spiegato.

Secondo: uguaglianza fra uomini e donne. La Santa Sede è criticata perché non usa sempre un linguaggio «gender inclusive» e perché parla di «complementarietà» del ruolo maschile e femminile, il che implica che i due ruoli siano diversi, il che è contrario all’ideologia che il Comitato vuole imporre.

Terzo: punizioni corporali. Dopo un excursus sulle Case Magdalene irlandesi, che mostra come i membri del Comitato passino troppo tempo al cinema e abbiano visto il pessimo film di Peter Mullan – a parte le imprecisioni, il tema non sembra di bruciante attualità posto che l’ultima di queste case è stata chiusa nel 1996 –, il rapporto si schiera contro qualunque forma di punizione corporale, con considerazioni non solo pedagogiche, che potrebbero essere in parte condivisibili, ma anche teologiche. Si chiede che la Santa Sede «si assicuri che un’interpretazione della Scrittura tale da non giustificare le punizioni corporali si rifletta nell’insegnamento della Chiesa e […] sia incorporata nell’insegnamento e nell’educazione teologica». A prescindere dal merito, è interessante notare come il Comitato pretenda addirittura di dettare alla Chiesa come vada interpretata la Sacra Scrittura.

Quarto: pedofilia. Con una completa assenza di note e riferimenti precisi, si parla di «decine di migliaia» di bambini vittime dei preti pedofili. Sarebbe interessante sapere da dove vengono queste statistiche, mentre si sa da dove vengono certe informazioni contenute nel rapporto su un presunto intervento del 1997 del nunzio in Irlanda monsignor Luciano Storero (1926-2000) perché i vescovi irlandesi nascondessero i preti pedofili alle autorità civili. Vengono da un attacco del 2011 del governo irlandese alla Santa Sede, pieno di inesattezze, cui la Santa Sede – come abbiamo a suo tempo documentato su queste colonne – ha risposto in modo dettagliato.

Intendiamoci: questo giornale ha sempre premesso a ogni discorso sui preti pedofili che purtroppo, come ci hanno insegnato Benedetto XVI e Papa Francesco, la pedofilia nel clero è un dramma reale, non inventato, che non va nascosto e di cui vanno indagate le cause, che derivano anzitutto dal diffondersi di una morale «lassista» e «progressista» nei seminari e tra i sacerdoti. Tuttavia il rapporto riprende statistiche folkloriche e accuse indiscriminate. Loda alcune misure introdotte dalla Santa Sede nel 2013, ma dimentica tutte quelle precedenti, in un maldestro tentativo di contrapporre il Vaticano di Papa Francesco a quello di Benedetto XVI. Soprattutto, si dimentica di dire che queste misure hanno funzionato, e possono costituire anzi un modello per altre istituzioni che hanno gli stessi problemi di pedofilia e che sono assai meno vigorose della Santa Sede nel contrastarli. Mi scuso per lo spot pubblicitario, ma devo rimandare al libro appena uscito che ho scritto con lo psicologo Roberto Marchesini «Pedofilia. Una battaglia che la Chiesa sta vincendo» (Sugarco, Milano 2014), dove si troveranno dati e cifre precise.

Quinto: aborto. Dopo avere evocato il consueto caso pietoso della bambina brasiliana di nove anni che aveva abortito nel 2009, il Comitato «richiede con urgenza alla Santa Sede di rivedere la sua posizione sull’aborto e di modificare il canone 1398 del Codice di diritto canonico relativo all’aborto, allo scopo di precisare le circostanze in cui l’aborto è permesso». A questa «urgenza» ha già risposto Papa Francesco nell’esortazione apostolica «Evangelii gaudium»: s’illude chi si aspetta «che la Chiesa cambi la sua posizione su questa questione. Voglio essere del tutto onesto al riguardo. Questo non è un argomento soggetto a presunte riforme o a “modernizzazioni”. Non è progressista pretendere di risolvere i problemi eliminando una vita umana».

Sesto: contraccezione. La Santa Sede è invitata a «garantire agli e alle adolescenti l’accesso alla contraccezione», che peraltro non è un’alternativa all’aborto, visto che contemporaneamente va loro garantita la «salute riproduttiva» il che, come si è visto, implica modificare la dottrina cattolica sull’aborto.

La Chiesa – lo abbiamo detto – ha più volte riconosciuto le responsabilità di un certo numero di preti e vescovi nel vergognoso dramma della pedofilia, e ha preso misure drastiche che si stanno rivelando efficaci. Questo documento tuttavia è la prova di come la tragedia dei preti pedofili sia usata come pretesto e come clava per aggredire la Chiesa Cattolica e ingiungerle «con urgenza» di cambiare la sua dottrina in materia di omosessualità, aborto e contraccezione, affidando a commissioni di esperti «politicamente corretti» perfino l’interpretazione della Sacra Scrittura.

Il 18 novembre 2013, citando il romanzo Il padrone del mondo di Robert Hugh Benson (1871-1914) Papa Francesco ha denunciato il tentativo totalitario d’imporre alla Chiesa la «globalità egemonica» del «pensiero unico». I poteri forti – fra cui rientrano certamente certi comitati di certe organizzazioni internazionali – ci dicono, ha detto il Papa, che «dobbiamo essere come tutti, dobbiamo essere più normali, come fanno tutti, con questo progressismo adolescente». Poi purtroppo «segue la storia»: per chi non si adegua al pensiero unico arrivano, come ai tempi degli antichi pagani, «le condanne a morte, i sacrifici umani». Sbaglia chi pensa che siano cose di un passato remoto, «Ma voi – ha chiesto il Papa – pensate che oggi non si facciano, i sacrifici umani? Se ne fanno tanti, tanti! E ci sono delle leggi che li proteggono». È perché la Chiesa si oppone a queste leggi che, usando la tragedia – reale – della pedofilia tra il clero come punto di partenza e come pretesto, la si colpisce con aggressioni che stanno ormai diventando intollerabili.

di Massimo Introvigne

05-02-2014

giovedì 23 gennaio 2014

Madre Teresa di Calcutta - Il Meglio di Te


mercoledì 15 gennaio 2014

Testimonianza di un Medico


Testimonianza di un Medico

Mia madre aveva pregato molto perché fossi un vero cristiano. Tuttavia, fin dai primi anni della mia vita di studente, rifiutavo il cristianesimo; arrivai al punto di vendere, per comprarmi degli alcolici, la Bibbia che mia madre mi aveva donato. Quel libro mi dava veramente fastidio. La mia vita senza Dio fece di me un uomo dai costumi dissoluti, anche se ero stimato per le mie qualità professionali. Quando divenni medico ospedaliero, vidi ogni tipo di disgrazia. Un giorno fu portato nel mio ambulatorio un muratore, vittima di un incidente sul lavoro. Il suo stato era disperato ed egli ne era cosciente. Ma l'avvicinarsi della morte non lo preoccupava affatto. Fui profondamente colpito dall'espressione felice sul suo viso. Dopo la sua morte, poiché non aveva famiglia, furono esaminati in mia presenza i pochi effetti contenuti nella sua borsa. Tra le altre cose si trovava una Bibbia. Quale fu la mia sorpresa quando riconobbi che era quella che mi aveva dato mia madre! La aprii: vi era segnato il mio nome come pure un versetto scritto da lei. Chiesi ed ottenni che il libro mi fosse assegnato. L'ultimo proprietario l'aveva certamente letta molto, a giudicare dai numerosi versetti sottolineati. Ero sconvolto. Dio mi cercava. Rispondeva alle preghiere di mia madre. Non ebbi requie fino al momento in cui accettai Gesù come mio Salvatore. Quella Bibbia è diventata per me un gran tesoro: mi ricordava mia madre, un episodio della mia vita, e soprattutto era una testimonianza della grazia del buon Pastore che continua a cercare la sua pecora perduta 
finché la trova.

"Certa è questa affermazione e degna di essere pienamente accettata: che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo. Ma mi è stata fatta misericordia, affinché Gesù Cristo dimostrasse in me, per primo, tutta la sua pazienza"
(1 Timoteo 1,15-16)

venerdì 10 gennaio 2014

Le Nuove 7 Meraviglie del Mondo

Tramite un referendum online sul sito www.new7wonders.com sono state decretate le nuove 7 meraviglie del mondo: la Muraglia Cinese, la statua del Cristo Redentore in Brasile, il Colosseo per l’Italia, il Machu Picchu in Peru, le rovine maya in Messico a Chichen Itza, il Taj Mahal in India e il sito archeologico di Petra in Giordania.

 Le Nuove 7 Meraviglie del Mondo


- Muraglia Cinese -


- Colosseo -


- Machu-Picchu -


- Petra -


- Rovine-Maya -


- Cristo-Redentore -


- Taj-Mahal -

domenica 29 dicembre 2013

Buon Anno 2014 a Tutti Calendario 2014... Gruppo Famiglia Da Scaricare e Stampare


Buon Anno a Tutti...
Calendario Gruppo Famiglia 2014

Da Scaricare e Stampare

Mi Presento Sono Il Silenzio


Mi Presento Sono Il Silenzio

Per favore. Lasciatemi, una volta tanto, prendere la parola.
Lo so che è paradossale che il silenzio parli. E' contrario al mio carattere schivo e riservato. Però sento il dovere di parlare: voi uomini non mi conoscete abbastanza! Ecco, quindi, qualcosa di me. Intanto le mie origini sono assolutamente nobili. Prima che il mondo fosse, tutto era silenzio. Non un silenzio vuoto, no, ma traboccante. Così traboccante che una parola sola detta dentro di me ha fatto tutto! Poi, però, ho dovuto fare i conti con una lama invisibile che mi taglia dentro: il rumore! Ebbene lasciate che ve lo dica subito: non immaginate cosa perdete ferendomi! Il baccano non vi dà mai una mano! Io, invece, sì. Io sono un'officina nella quale si fabbricano le idee più profonde, dove si costruiscono le parole che fanno succedere qualcosa. Io sono come l'uovo del cardellino: la custodia del cantare e del volare. Simpatico, no? Io segno i momenti più belli della vita: quello dei nove mesi, quello delle coccole, quello dello sguardo degli innamorati...Segno anche i momenti più seri: i momenti del dolore, della sofferenza, della morte. No, non mi sto elogiando, ma dicendo la pura verità. Io mi inerpico sulle vette ove nidificano le aquile. Io scendo negli abissi degli oceani. Io vado a contare le stelle...Io vi regalo momenti di pace, di stupore, di meraviglia.
Io sono il sentiero che conduce al paese dell'anima. Sono il trampolino di lancio della preghiera. Sono, addirittura, il recinto di Dio! Ecco qualcosa di me. Scusatemi se ho interrotto i vostri rumori e le vostre chiacchiere. Prima di lasciarci, però, permettete che riassuma tutto in sole quattro parole: Custoditemi e sarete custoditi! Proteggetemi e sarete protetti!

Dal vostro primo alleato
Il Silenzio.

giovedì 26 dicembre 2013

Guardiamo Alla Culla Della Speranza


martedì 24 dicembre 2013

Buon Natale