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domenica 29 dicembre 2013

Buon Anno 2014 a Tutti Calendario 2014... Gruppo Famiglia Da Scaricare e Stampare


Buon Anno a Tutti...
Calendario Gruppo Famiglia 2014

Da Scaricare e Stampare

Mi Presento Sono Il Silenzio


Mi Presento Sono Il Silenzio

Per favore. Lasciatemi, una volta tanto, prendere la parola.
Lo so che è paradossale che il silenzio parli. E' contrario al mio carattere schivo e riservato. Però sento il dovere di parlare: voi uomini non mi conoscete abbastanza! Ecco, quindi, qualcosa di me. Intanto le mie origini sono assolutamente nobili. Prima che il mondo fosse, tutto era silenzio. Non un silenzio vuoto, no, ma traboccante. Così traboccante che una parola sola detta dentro di me ha fatto tutto! Poi, però, ho dovuto fare i conti con una lama invisibile che mi taglia dentro: il rumore! Ebbene lasciate che ve lo dica subito: non immaginate cosa perdete ferendomi! Il baccano non vi dà mai una mano! Io, invece, sì. Io sono un'officina nella quale si fabbricano le idee più profonde, dove si costruiscono le parole che fanno succedere qualcosa. Io sono come l'uovo del cardellino: la custodia del cantare e del volare. Simpatico, no? Io segno i momenti più belli della vita: quello dei nove mesi, quello delle coccole, quello dello sguardo degli innamorati...Segno anche i momenti più seri: i momenti del dolore, della sofferenza, della morte. No, non mi sto elogiando, ma dicendo la pura verità. Io mi inerpico sulle vette ove nidificano le aquile. Io scendo negli abissi degli oceani. Io vado a contare le stelle...Io vi regalo momenti di pace, di stupore, di meraviglia.
Io sono il sentiero che conduce al paese dell'anima. Sono il trampolino di lancio della preghiera. Sono, addirittura, il recinto di Dio! Ecco qualcosa di me. Scusatemi se ho interrotto i vostri rumori e le vostre chiacchiere. Prima di lasciarci, però, permettete che riassuma tutto in sole quattro parole: Custoditemi e sarete custoditi! Proteggetemi e sarete protetti!

Dal vostro primo alleato
Il Silenzio.

giovedì 26 dicembre 2013

Guardiamo Alla Culla Della Speranza


martedì 24 dicembre 2013

Buon Natale


giovedì 12 dicembre 2013

Papa Francesco, Uomo Dell'Anno 2013


Papa Francesco, Uomo Dell'Anno 2013

La rivista statunitense Time ha nominato il Pontefice “Personaggio dell'anno 2013” e gli ha dedicato la copertina. È il terzo Pontefice a ricevere il riconoscimento dopo Giovanni XXIII, nel 1962, e Giovanni Paolo II nel 1994..

mercoledì 20 novembre 2013

Giornata Nazionale Della Colletta Alimentare 30 Novembre 2013


Giornata Nazionale Della Colletta Alimentare 30 Novembre 2013

«La vita umana, la persona non sono più sentite come valore primario
da rispettare e tutelare, specie se è povera […].
Il consumismo ci ha indotti ad abituarci al superfluo e allo spreco
quotidiano di cibo, al quale talvolta non siamo più in grado
di dare il giusto valore, che va ben al di là
dei meri parametri economici. […]
Invito tutti a riflettere sul problema della perdita e dello spreco del cibo
per individuare vie e modi che, affrontando seriamente tale problematica,
siano veicolo di solidarietà e di condivisione con i più bisognosi. […]
Quando il cibo viene condiviso in modo equo, con solidarietà, nessuno
è privo del necessario, ogni comunità
può andare incontro ai bisogni dei più poveri».

(Papa Francesco, Udienza Generale del 5 giugno 2013)

Raccogliendo l’appello del Papa, invitiamo tutti a partecipare alla Colletta Alimentare per educarci a quanto da Lui proposto.

PER SAPERNE DI PIU CLICCA IL LINK QUI SOTTO

martedì 5 novembre 2013

L’Aborto Procurato Il Parere Di Padre Pio


L’ABORTO PROCURATO: IL PARERE DI PADRE PIO

dal Numero 42 del 27 Ottobre 2013

Padre Pio mi fece prendere una sedia, e disse: «Siediti e dimmi come ti regoli tu, quale confessore, in materia di aborti».
Dopo aver sentito scattare, come un campanello di allarme o per lo meno come un campanello importuno, questa domanda, desiderai maggiormente scappare via; ma capii che andandomene avrei peggiorata la mia situazione e rimasi, rassegnato a beccarmi una bella lezioncina. Feci comunque un’osservazione fuori posto: «Come frate non credo di avere il dovere di pormi simili problemi». «Assiettette (Siediti)», ingiunse indicandomi la sedia.
Nel timore di essere redarguito per qualche eventuale mio difetto in materia di aborto e nel desiderio di svicolare per la naturale riluttanza a incassare rimproveri, dimentico o non curante del fatto che così rinunziavo a qualche notevole guadagno spirituale o mi giocavo addirittura il posticino in Paradiso, preferii affrontare l’argomento indirettamente. Gli rivolsi magnificamente gravido di minacce, una domanda frettolosa rivolta a lui, senza vergognarmi della meschinità del contrattacco inopportuno: «Padre, lei stamattina ha negato l’assoluzione per procurato aborto a una signora; perché è stato tanto rigoroso con quella 
povera disgraziata?».
La domanda non era tanto innocente, quanto potrebbe apparire a prima vista, perché si accompagnava all’intima convinzione che lui, Padre Pio, sempre buono e misericordioso con tutti i membri della grande famiglia umana, sarebbe stato trattato duramente dalla giustizia divina, per “l’eccessivo” rigore adottato nel grande Tribunale della Penitenza, a cui, come ad un favo di miele gocciolante, attirava, per altro, migliaia di penitenti.
In altra occasione rispose a questo mio giudizio temerario ritorcendo l’argomento: «Perché? Tu che sei dolce con gli assassini e noncurante delle vittime, che cosa ti aspetti della giustizia di Dio? Un gesto di clemenza? [...] il giorno in cui gli uomini, spaventati dal (come si dice?) boom demografico, dai danni fisici o dai sacrifici economici, perderanno l’orrore per l’aborto, sarà un giorno terribile per l’umanità, perché è proprio quello il giorno in cui dovrebbero dimostrare di averne orrore». Poi, come mettendo una parentesi, continuò: «Tuttavia non sono tanto deficiente da credere di poter mettere il punto e la parola fine all’inizio del mondo: sono ottimista e credo fermamente nella possibilità di un ritorno ai primordi istinti della natura umana». Mi afferrò per la pettorina, mi calcò la mano sinistra sul petto, come se volesse impadronirsi del mio cuore e riprese con un fare molto sbrigativo: «L’aborto non è soltanto omicidio, ma è pure suicidio. E con coloro che vediamo sull’orlo di commettere con un solo colpo l’uno e l’altro delitto, vogliamo avere il coraggio di mostrare la nostra fede? Vogliamo recuperarli sì o no?!».
Con un sorriso tra l’incredulo e il canzonatorio, nascente, di solito, dalle labbra degli sconfitti, come colpito da un’ondata di pensieri gentili apparentemente, ma loschi in realtà, domandai: «Perché suicidio?». Secondo le mie convinzioni di quel tempo, la donna, eliminando un feto, salva, non ammazza se stessa. Non ero pessimista, ma una tintarella di pessimismo sprezzante e deteriore, forse comune un po’ a tutti, l’avevo pure io: cioè consideravo i feti delle semplici appendici, asportabili, non perché membri senza vita, ma perché appartenenti, questi membri, alla nostra brutta razza. “Che bisogno c’è di andare troppo per il sottile con miserelli come noi?”, mi domandavo, fiero di albergare, una volta tanto, delle machiavelliche e alte concezioni, nella mia mente abituata a strisciare tra gli ozi e i pettegolezzi.
Padre Pio, assalito da una di quelle, non insolite, furie divine, compensato da uno sconfinato entroterra di dolcezza e di bontà, mi rispose: «Capiresti questo suicidio della razza, se, con l’occhio della ragione, vedessi “la bellezza e la gioia” della terra popolata di vecchi bavosi e sdentati e spopolata di bambini: bruciata come un deserto. Se riflettessi, allora sì che capiresti la duplice gravità dell’aborto: con la limitazione della prole si mutila sempre anche la vita dei genitori. Questi genitori vorrei cospargerli con le ceneri dei loro feti distrutti per inchiodarli alle loro responsabilità e per negare ad essi la possibilità di appello alla propria ignoranza. [...] Quelle ceneri vanno sbattute sulla faccia di bronzo dei genitori assassini. A lasciarli in buona fede mi sentirei coinvolto nei loro stessi delitti. Vedi: io non sono un santo, eppure non mi sento mai così vicino alla santità, come quando dico parole forse un po’ forti, ma giuste e necessarie a questi criminali. Inoltre, dopo avere smascherato questi diabolici esseri, mi calmo e riesco più facilmente a distendermi e a “repusà nu poche (a riposare un poco)”. E sono sicuro di aver ottenuto l’approvazione di Dio per il mio rigore, proprio perché da Lui, dopo queste dolorose lotte contro il male, ottengo sempre, anzi mi sento imporre qualche quarto d’ora di meravigliosa calma».

Padre Pellegrino Funicelli,
Padre Pio tra sandali e cappuccio,
pp. 376-379

sabato 12 ottobre 2013

Il 13 Ottobre 2013 Papa Francesco Consacrerà il Mondo al Cuore Immacolato di Maria


"il Papa consacrerà il mondo al Cuore Immacolato di Maria"


La consacrazione si terrà a Roma, il 13 ottobre 2013, davanti all’immagine della Madonna di Fatima, venerata nel Santuario della Vergine, in Portogallo.

L’immagine della Madonna del Rosario di Fatima, dovrà lasciare  Portogallo per essere portata in Vaticano. Papa Francesco vuole consacrare il mondo al Cuore Immacolato di Maria.

La Giornata Mariana che si terrà in Vaticano,  domenica 13 ottobre, avrà la presenza di centinaia di movimenti e istituzioni che hanno una speciale devozione alla Madonna. In questa occasione, il Papa celebrerà una Santa Messa che è inserita nel calendario dei grandi eventi 

dell’ “Anno della Fede”.

Come parte del fine settimana mariano, il sabato, 12 ottobre, si terranno diversi incontri di preghiera presso la tomba di San Pietro. La Giornata Mariana si concluderà con la Messa del 13 ottobre, presieduta da Papa Francesco, in Piazza San Pietro. L’immagine della Madonna di Fatima si recherà a Roma su richiesta di Papa Francesco, che ha dimostrato la devozione alla Vergine dal primo giorno del suo pontificato.

L’immagine deve lasciare il Santuario di Fatima, in Portogallo, la mattina del 12 ottobre e ritornerà da Roma nel pomeriggio del 13 ottobre.

(Programma)

"Sabato 12 OTTOBRE"

Ore 8.00 – 12.00

Pellegrinaggio alla Tomba dell’Apostolo Pietro

Ore 9.00 – 12.00

Adorazione eucaristica e celebrazione del sacramento della riconciliazione in alcune chiese limitrofe a Piazza San Pietro

Ore 17.00


Accoglienza della statua originale della Madonna di Fatima in Piazza San Pietro alla presenza di Papa Francesco

Catechesi mariana

Dalle ore 19.00

Sosta della statua della Madonna di Fatima al Santuario del Divino Amore e inizio del momento di preghiera “Con Maria oltre la notte” * che prevede:

a) Recita del Santo Rosario in collegamento con i santuari mariani nel mondo (ore 19:00)

b) Veglia di preghiera (dalle ore 22.00)

"Domenica 13 OTTOBRE"

Mattina

Ore 8.00

Arrivo in Piazza San Pietro

Ore 10.00


Recita del Santo Rosario

Ore 10.30


Santa Messa in Piazza San Pietro presieduta da Papa Francesco

venerdì 4 ottobre 2013

Papa Francesco: La Chiesa Si Spogli Dalla Mondanità Spirituale Che Uccide L’anima e Le Persone




Spogliarsi della mondanità spirituale che uccide l’anima, le persone e la Chiesa. E’ l’esortazione che Papa Francesco ha levato, stamani, nella Sala della Spoliazione dell’arcivescovado di Assisi, un luogo che evoca il gesto dirompente dello spogliamento di San Francesco, un luogo che mai un Papa aveva visitato prima. Il Pontefice, parlando ai poveri assistiti dalla Caritas locale, ha ribadito che “è triste trovare un cristiano mondano” e ha ricordato la tragedia di Lampedusa, sottolineando che oggi è un giorno di pianto. Il servizio di Alessandro Gisotti:

Per la prima volta un Papa, e un Papa che si chiama Francesco, visita il luogo in cui il Poverello d’Assisi si spogliò di tutto per seguire Gesù. Basterebbe già questo per definire storica l’occasione. Lo sa bene il vescovo di Assisi, mons. Domenico Sorrentino, che nel suo saluto iniziale coglie la portata di questo evento salutando il Papa con queste parole:

“Benvenuto in questa Sala della Spogliazione. Sei il primo Papa che visita questo luogo! Qui il gesto sconvolgente dello spogliamento del giovane Francesco: rinunciò a tutto per possedere tutto, mettendosi, come Cristo, dalla parte degli umili e dei poveri”.

Papa Francesco, che ha davanti a sé i poveri assistiti ogni giorno dalla Caritas diocesana, decide dunque di lasciare il testo preparato per il discorso e di parlare a braccio, anzi forse sarebbe più giusto dire di parlare “da cuore a cuore”. E subito confida, sorridendo, di essere consapevole che da parte dei media c’era grande attesa per quello che avrebbe detto in un luogo così simbolico:

“Questi giorni scorsi sui giornali, sui mezzi (di comunicazione ndr), si facevano fantasie… ‘Il Papa andrà a spogliare la Chiesa, lì!’. ‘Di che spoglierà la Chiesa?’. ‘Spoglierà gli abiti dei vescovi, dei cardinali; spoglierà se stesso…’”.

Questa, ha ripreso, “è una buona occasione per fare un invito alla Chiesa a spogliarsi”. Ma, ha aggiunto, “la Chiesa siamo tutti”, “dal primo battezzato, tutti siamo Chiesa”. E, ha avvertito, “tutti dobbiamo andare per la strada di Gesù, che ha fatto una strada di spogliazione, lui stesso”. Gesù, ha detto il Papa, è “diventato servo, servitore”, “ha voluto essere umiliato, fino alla Croce”. "E se noi vogliamo essere cristiani - ha ammonito - non c’è un’altra strada”:

“Ma non possiamo fare un cristianesimo un po’ più umano, dicono, ‘senza Croce, senza Gesù, senza spogliazione?’ E diventeremo cristiani di pasticceria, come belle torte, come belle cose dolci… Bellissimo, ma non cristiani davvero!”.

“Qualcuno – ha dunque aggiunto - dirà: ‘Ma di che cosa deve spogliarsi la Chiesa?’”:

“Deve spogliarsi oggi di un pericolo gravissimo, che minaccia ogni persona nella Chiesa, tutti: il pericolo della mondanità. Il cristiano non può convivere con lo spirito del mondo. La mondanità che ci porta alla vanità, alla prepotenza, all’orgoglio. E questo è un idolo, non è Dio. E’ un idolo! E l’idolatria è il peccato più forte, eh!”.

Quando nei media, ha proseguito, “si parla della Chiesa: credono che la Chiesa siano i preti, le suore, i vescovi, i cardinali e il Papa”. Ma, ha evidenziato, “la Chiesa siamo tutti noi” e “tutti noi dobbiamo spogliarci di questa mondanità: lo spirito contrario allo spirito delle Beatitudini; lo spirito contrario allo spirito di Gesù”:

“La mondanità ci fa male. E’ tanto triste trovare un cristiano mondano, sicuro di quella sicurezza che gli dà - sicuro secondo lui! - la fede e sicuro della sicurezza che gli dà il mondo. Non si può lavorare dalle due parti. La Chiesa, tutti noi, deve spogliarsi della mondanità, che la porta alla vanità, all’orgoglio che è l’idolatria”.

Il Papa ha ricordato che Gesù stesso dice che non si possono “servire due padroni”. O servi Dio o servi il denaro. Nel denaro, ha detto, c’è “tutto questo spirito mondano”: “Denaro, vanità, orgoglio”. “E’ triste – ha soggiunto - cancellare con una mano quello che scriviamo con l’altra. Il Vangelo è il Vangelo! Dio è l’unico! E Gesù si è fatto servitore per noi e lo spirito del mondo non c’entra qui”. Oggi, ha detto ancora rivolgendosi direttamente ai poveri nella Sala, tanti di voi, sono stati spogliati da “questo mondo selvaggio che non dà lavoro, che non aiuta”. A questo mondo, è stata la sua denuncia, “non importa se ci sono bambini che muoiono di fame nel mondo; non importa se tante famiglie non hanno da mangiare, non hanno la dignità di portare pane a casa”:

“…non importa che tanta gente debba fuggire dalla schiavitù, dalla fame e fuggire cercando la libertà e con quanto dolore, tante volte, vediamo che trovano la morte, come è successo ieri a Lampedusa. Ma oggi è un giorno di pianto!”

“Queste cose – ha detto ancora – le fa lo spirito del mondo”. Una considerazione corredata da una vibrante denuncia:

“E’ proprio ridicolo che un cristiano, un cristiano vero, che un prete, che una suora, che un vescovo, che un cardinale, che un Papa vogliano andare sulla strada di questa mondanità, che è un atteggiamento omicida. La mondanità spirituale uccide! Uccide l’anima! Uccide le persone! Uccide la Chiesa!”

Quando Francesco ha fatto il gesto di spogliarsi, ha poi osservato il Papa, “era un ragazzo giovane, non aveva forza”; “è stata la forza di Dio che lo ha spinto a fare questo”. Oggi, ha concluso, “chiediamo la grazia per tutti i cristiani” che il Signore ci salvi dallo spirito del mondo:

“Che il Signore ci dia a tutti noi il coraggio di spogliarci, ma non da 20 lire, no, no… Spogliarci dello spirito del mondo, che è la lebbra, il cancro della società! E’ il cancro della Rivelazione di Dio! Lo spirito del mondo è il nemico di Gesù! Chiedo al Signore che, a tutti noi, ci dia questa grazia di spogliarci”.

Nel discorso non pronunciato ma dato per letto, Papa Francesco sottolinea che la scelta di essere povero di Francesco “non è una scelta sociologica, ideologica, è la scelta di essere come Gesù” di “seguirlo fino in fondo”. La spogliazione di Francesco, osserva, ci dice che bisogna mettere Gesù al primo posto e spogliarsi “dall’io orgoglioso”, “dalla brama di avere, dal denaro che è un idolo che possiede”. Tutti, avverte, “siamo chiamati ad essere poveri” a “condividere con chi è privo del necessario, toccare la carne di Cristo”. Il cristiano, soggiunge, “non è uno che si riempie la bocca coi poveri”, è “uno che li incontra che li guarda negli occhi, che li tocca”. Sono qui, aggiunge il Papa, “non per fare notizia, ma per indicare che questa è la via cristiana, quella che ha percorso San Francesco”.

“Di che cosa deve spogliarsi la Chiesa?”, è l’interrogativo che il Papa pone a sé e a tutti i cristiani. “Spogliarsi – risponde - di ogni mondanità spirituale, che è una tentazione per tutti”. Spogliarsi, aggiunge, “di ogni azione che non è per Dio, non è di Dio; dalla paura di aprire le porte e di uscire incontro a tutti, specialmente dei più poveri, bisognosi, lontani, senza aspettare”. Certo, avverte il Papa, “non per perdersi nel naufragio del mondo, ma per portare con coraggio la luce di Cristo, la luce del Vangelo, anche nel buio, dove non si vede, dove può succedere di inciampare”. E incalza: “Spogliarsi della tranquillità apparente che danno le strutture, certamente necessarie e importanti, ma che non devono oscurare mai l’unica vera forza che porta in sé: quella di Dio”. Spogliarsi, avverte ancora il Papa, “di ciò che non è essenziale, perché il riferimento è Cristo; la Chiesa è di Cristo!” E conclude: “Tanti passi, soprattutto in questi decenni, sono stati fatti. Continuiamo su questa strada che è quella di Cristo, quella dei Santi”.


Fonte: Radio Vaticana

martedì 1 ottobre 2013

Oggi Martedì 1 Ottobre 2013 (Santa Teresa del Bambin Gesù)


Oggi Martedì 1 Ottobre 2013 (Santa Teresa del Bambin Gesù)

"Una vocazione sbocciata grazie a Santa Teresa del Bambino Gesù"

Una sera, dinanzi ad un prestigioso hotel di Parigi, si fermò un taxi dal quale scese un importante uomo d'affari francese. Entrò nella hall dell'albergo e si diresse verso la reception, ma a un certo punto ebbe l'impressione di essere osservato da qualcuno alle spalle. Si voltò e vide che si trattava di una giovane suora. Non essendo esperto di abiti religiosi non riconobbe che si trattava di una carmelitana scalza. Del resto quell'imprenditore era talmente occupato nei suoi affari che non si interessava di ordini religiosi, chiese e monasteri. Fatto sta che la suora continuava ad osservarlo e gli sorrideva con candore celestiale. L'imprenditore pur non conoscendo quella misteriosa monaca, sollevò il cappello per salutarla, poi si voltò e si avvicinò alla reception per sbrigare le pratiche di accettazione. Mentre firmava il registro sbirciò alle sue spalle per vedere se la giovane suora fosse ancora lì, ma non la vide più, pertanto domandò all'impiegato chi fosse quella ragazza in abito religioso, ma il dipendente dell'hotel alzando le spalle gli rispose che nell'ultima mezz'ora non era entrata nessun'altra persona all'infuori di lui.

Alcuni giorni dopo, mentre era a casa di amici, l'uomo d'affari osservò un'immagine di una suora: con grande stupore riconobbe che era la stessa che gli aveva sorriso nell'albergo. Domandò chi fosse e gli risposero che si trattava di Santa Teresa del Bambino Gesù.

Qualche tempo dopo quell'uomo abbandonò il mondo imprenditoriale ed entrò nell'abbazia di Aiguebelle. Dopo la visione di Santa Teresa di Lisieux si era riavvicinato alla Religione, e aveva sentito la chiamata di Dio alla vita monastica. Non indossava più costosi e raffinati abiti civili, ma un saio con uno scapolare scuro e una cintura di cuoio. Inoltre aveva la testa rasata e la barba lunga. Era divenuto monaco trappista. Nel silenzio e nel raccoglimento del monastero aveva finalmente trovato quella pace interiore che le ricchezze che aveva posseduto nel mondo, non erano state in grado di dargli.

domenica 22 settembre 2013

Processione San Matteo (Salerno) 21-09-2013


domenica 15 settembre 2013

La Preghiera è La Migliore Connessione Disponibile


La Preghiera è La Migliore Connessione Disponibile

mercoledì 11 settembre 2013

Il Miracolo


IL MIRACOLO...(leggetela è bellissima)

Questa è la storia vera di una bambina di otto anni che sapeva che l’amore può fare meraviglie. Il suo fratellino era destinato...a morire per un tumore al cervello. I suoi genitori erano poveri, ma avevano fatto di tutto per salvarlo, spendendo tutti i loro risparmi. Una sera, il papà disse alla mamma in lacrime: “Non ce la facciamo più, cara. Credo sia finita. Solo un miracolo potrebbe salvarlo”. La piccola, con il fiato sospeso, in un angolo della stanza aveva sentito. Corse nella sua stanza, ruppe il salvadanaio e, senza far rumore, si diresse alla farmacia più vicina. Attese pazientemente il suo turno. Si avvicinò al bancone, si alzò sulla punta dei piedi e, davanti al farmacista meravigliato, posò sul banco tutte le monete. “Per cos’è? Che cosa vuoi piccola?”. “È per il mio fratellino, signor farmacista. È molto malato e io sono venuta a comprare un miracolo”. “Che cosa dici?” borbottò il farmacista. “Si chiama Andrea, e ha una cosa che gli cresce dentro la testa, e papà ha detto alla mamma che è finita, non c’è più niente da fare e che ci vorrebbe un miracolo per salvarlo. Vede, io voglio tanto bene al mio fratellino, per questo ho preso tutti i miei soldi e sono venuta a comperare un miracolo”. Il farmacista accennò un sorriso triste. “Piccola mia, noi qui non vendiamo miracoli”. “Ma se non bastano questi soldi posso darmi da fare per trovarne ancora. Quanto costa un miracolo?”. C’era nella farmacia un uomo alto ed elegante, dall’aria molto seria, che sembrava interessato alla strana conversazione. Il farmacista allargò le braccia mortificato. La bambina, con le lacrime agli occhi, cominciò a recuperare le sue monetine. L’uomo si avvicinò a lei. “Perché piangi, piccola? Che cosa ti succede?”. “Il signor farmacista non vuole vendermi un miracolo e neanche dirmi quanto costa…. È per il mio fratellino Andrea che è molto malato. Mamma dice che ci vorrebbe un’operazione, ma papà dice che costa troppo e non possiamo pagare e che ci vorrebbe un miracolo per salvarlo. Per questo ho portato tutto quello che ho”. “Quanto hai?”. “Un dollaro e undici centesimi…. Ma, sapete….” Aggiunse con un filo di voce, “posso trovare ancora qualcosa….”. L’uomo sorrise “Guarda, non credo sia necessario. Un dollaro e undici centesimi è esattamente il prezzo di un miracolo per il tuo fratellino!”. Con una mano raccolse la piccola somma e con l’altra prese dolcemente la manina della bambina. “Portami a casa tua, piccola. Voglio vedere il tuo fratellino e anche il tuo papà e la tua mamma e vedere con loro se possiamo trovare il piccolo miracolo di cui avete bisogno”. Il signore alto ed elegante e la bambina uscirono tenendosi per mano. Quell’uomo era il professor Carlton Armstrong, uno dei più grandi neurochirurghi del mondo. Operò il piccolo Andrea, che potè tornare a casa qualche settimana dopo completamente guarito. “Questa operazione” mormorò la mamma“ è un vero miracolo. Mi chiedo quanto sia costata…”. La sorellina sorrise senza dire niente. Lei sapeva quanto era costato il miracolo: un dollaro e undici centesimi…. più, naturalmente l’amore e 
la fede di una bambina.

lunedì 2 settembre 2013

Messaggio Della Madonna di Medjugorje Dato a Mirjana Dragicevic, il 2 Settembre 2013


Messaggio Della Madonna di Medjugorje Dato a Mirjana Dragicevic, il 2 Settembre 2013

Cari figli, vi amo tutti. Tutti voi, tutti i miei figli, tutti voi siete nel mio Cuore. Tutti voi avete il mio amore materno e desidero condurre tutti voi alla conoscenza della gioia di Dio. Perciò vi chiamo. Ho bisogno di apostoli umili che con cuore aperto accolgano la Parola di Dio e aiutino gli altri a comprendere con la Parola di Dio il senso della loro vita. Per poterlo fare, figli miei, attraverso la preghiera ed il digiuno dovete imparare ad ascoltare col cuore ed imparare a sottomettervi. Dovete imparare a respingere da voi tutto ciò che vi allontana dalla Parola di Dio e ad anelare solo a ciò che ve la avvicina. Non temete: io sono qui, non siete soli! Prego lo Spirito Santo che vi rinnovi e vi rafforzi. Prego lo Spirito Santo affinché, mentre aiutate gli altri, anche voi stessi guariate. Lo prego affinché attraverso di Lui siate figli di Dio e miei apostoli.

La Madonna, poi, con grande preoccupazione ha detto:

Per Gesù, per mio figlio, amate coloro che Egli ha chiamato e anelate alla benedizione solo di quelle mani che Egli ha consacrato. Non permettete al male di prendere il sopravvento. Ripeto di nuovo: solo con i vostri pastori il mio Cuore vincerà! Non permettete al male di separarvi dai vostri pastori. Vi ringrazio.

La Madonna ha benedetto tutti i presenti e tutti gli oggetti portati.

domenica 25 agosto 2013

Messaggio dato dalla Madonna a Marija il 25 Agosto 2013 a Medjugorje


Messaggio dato dalla Madonna a Marija il 25 Agosto 2013 a Medjugorje

“Cari figli! Anche oggi l’Altissimo mi dà la grazia di essere con voi per guidarvi verso la conversione. Ogni giorno io semino e vi invito alla conversione per essere preghiera, pace, amore, grano che produce centuplo. Non desidero che voi, cari figli, vi pentiate per tutto ciò che potevate, ma non volevate. Perciò’, figlioli, di nuovo dite con entusiasmo: “Desidero essere un segno per l’altro.” Grazie per aver risposto alla mia chiamata.“

venerdì 23 agosto 2013

Siria


Mentre noi portavamo al mare i nostri bambini per respirare iodio e aria buona, i bambini siriani respiravano gas nervino. E a vederli per terra, coi loro pigiami colorati e le loro gambette messe come mettono le loro gambette i bimbi mentre dormono, senti che per un attimo manca l'aria anche a te.

Fonte: Selvaggia Lucarelli

lunedì 19 agosto 2013

Padre Nostro


Padre Nostro che sei nei Cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno e sia fatta la tua volontà come in Cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori e non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male. Amen.

domenica 18 agosto 2013

Il Sorriso del Cristiano non Dipende dal Dentifricio


sabato 10 agosto 2013

Messaggio Della Madonna di Medjugorje Dato a Mirjana Dragicevic, il 2 Agosto 2013


Messaggio Della Madonna di Medjugorje Dato a Mirjana Dragicevic, il 2 Agosto 2013

"Cari figli se solo sapeste, se solo vorreste, in piena fiducia, aprire i vostri cuori, capireste tutto, capireste con quanto amore vi chiamo, con quanto amore desidero cambiarvi, per rendervi felici, con quanto amore desidero rendervi seguaci di mio Figlio e donarvi la pace nella pienezza di mio Figlio. Capireste l’immensa grandezza del mio amore materno, perciò, figli miei, pregate, perché solo attraverso la preghiera cresce la vostra fede e nasce l’amore, amore con il quale anche la croce non sarà più insopportabile perché non la porterete da soli. In unione con mio Figlio, glorificate il nome del Padre Celeste. Pregate, pregate per il dono dell’amore, perché l’amore è l’unica verità, l’amore perdona tutto, serve tutti e vede tutti come fratelli. Figli miei, apostoli miei, grande è la fiducia che il Padre Celeste, attraverso me, la Sua serva, vi ha dato, per aiutare coloro che non lo conoscono, affinché si riappacifichino con Lui, affinché Lo seguano, perciò vi insegno ad amare, perché solo se avrete amore potrete risponderGli. Nuovamente vi invito: amate i vostri pastori, pregate affinché in questo tempo difficile il nome di mio Figlio si glorifichi attraverso la loro guida. Vi ringrazio".

giovedì 1 agosto 2013

Non dire a Dio quanto sono grandi i tuoi problemi: di ai tuoi problemi quanto è grande Dio


venerdì 26 luglio 2013

MEDJUGORJE Messaggio del 25 Luglio 2013, a Marija

MEDJUGORJE
Messaggio del 25 luglio 2013, a Marija

"Cari figli!
Con la gioia nel cuore vi invito tutti a vivere la vostra fede ed a testimoniarla col cuore e con l'esempio in ogni modo. Decidetevi figlioli di stare lontano dal peccato e dalle tentazioni; nei vostri cuori ci sia la gioia e l'amore per la santità. Io, figlioli, vi amo e vi accompagno con la mia intercessione davanti all'Altissimo.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata!".


mercoledì 10 luglio 2013

Testimonianza di Gloria Polo 17 Luglio 2013 Al Santuario Dell'Avvocatella Cava dei Tirreni (SA)


martedì 2 luglio 2013

Messaggio Della Madonna di Medjugorje Dato a Mirjana Dragicevic, il 2 Luglio 2013


Messaggio Della Madonna di Medjugorje Dato a Mirjana Dragicevic, il 2 Luglio 2013

Ecco il testo del Messaggio Straordinario dato dalla Regina della Pace alla veggente Mirjana, oggi 2 Luglio 2013, presso la Croce Blu di Medjugorje.

Cari figli, con amore materno vi prego donatemi i vostri cuori per poterli offrire a mio Figlio e potervi liberare. Liberarvi da tutto quel male che vi rende schiavi e vi allontana dall’unico Bene, che è mio Figlio, da tutto ciò che vi porta sulla strada sbagliata e che vi toglie la Pace. Io desidero condurvi verso la libertà promessa da mio Figlio, perché desidero che qui si realizzi in pienezza la volontà di Dio affinché attraverso la riconciliazione con il Padre Celeste, attraverso il digiuno e la preghiera, nascano apostoli dell’amore di Dio. Apostoli che con l’amore e con la libertà divulgheranno l’amore di Dio a tutti i miei figli. Apostoli che diffonderanno un amore fiducioso nel Padre Celeste e apriranno le porte del Paradiso. Cari figli, date gioia e amore ai vostri pastori e date loro sostegno, come mio Figlio a chiesto loro di darlo a voi. Vi ringrazio.

La Madonna ha benedetto tutti i presenti e tutti gli oggetti portati.

mercoledì 5 giugno 2013

Messaggio della Madonna di Medjugorje del 2 Giugno 2013


Messaggio della Madonna di Medjugorje del 2 Giugno 2013

«Cari figli, in questo tempo inquieto io vi invito di nuovo ad incamminarvi dietro a mio Figlio, a seguirlo.

Conosco i dolori, le sofferenze e le difficoltà, ma in mio Figlio vi riposerete, in Lui troverete la pace e la salvezza.

Per essere degni del Padre amate e perdonate, perché vostro Padre è amore e perdono.

Pregate e digiunate, perché questa è la via verso la vostra purificazione, questa è la via per conoscere e comprendere il Padre Celeste.

Quando conoscerete il Padre, capirete che soltanto Lui vi è necessario (la Madonna ha detto questo in modo deciso e accentuato).

Io, come Madre, desidero i miei figli nella comunione di un unico popolo in cui si ascolta e pratica la Parola di Dio.

Perciò, figli miei, incamminatevi dietro a mio Figlio, siate una cosa sola con Lui, siate figli di Dio.

Amate i vostri pastori come li ha amati mio Figlio quando li ha chiamati a servirvi.

Vi ringrazio!»

venerdì 24 maggio 2013

Il Video (INEDITO) Del Presunto Esorcismo Di Papa Francesco

Domenica scorsa in piazza San Pietro, alla fine della messa di Pentecoste, papa Francesco ha compiuto un esorcismo come divulgato erroneamente da TV2000? No, si è trattato, come spiegato da padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede, di «uno speciale gesto di attenzione e benedizione particolare per il ragazzo, ma non è stato un esorcismo».

Secondo padre Gabriele Amorth, sacerdote ed esorcista, si tratta invece di «un vero esorcismo» e ha spiegato che il giorno dopo lui stesso ha praticato un esorcismo sullo stesso uomo, Angelo, che sarebbe posseduto da quattro demoni: «Possiamo dire che gli ha fatto un esorcismo, perché un esorcismo è anche quello che uno fa mettendo le mani sul capo della persona e pregando, senza ricorrere agli esorcismi scritti». Mons. Attilio Cavalli, esorcista della diocesi di Roma, ha invece spiegato: «Con ogni probabilità, ha fatto una preghiera di guarigione o di liberazione sull’uomo, ma ciò che importa sottolineare in tutto questo – esorcismo o non esorcismo – è l’importanza della preghiera. La preghiera in generale è un atto di lode e una richiesta di aiuto, ma – in alcuni casi – anche una sorta di esorcismo: tutti pensano a chissà cosa, eppure anche il semplice “Padre Nostro” contiene le parole “liberaci dal male”». Il sacerdote che ha accompagnato Angelo, don Juan Rivas, il 9 giugno terrà una conferenza sull’accaduto a Los Angeles al Centro Juan Pablo II.

Si rimane comunque scossi dalle immagini del video, qui sotto nella versione originale. La Chiesa collabora in tutto il mondo a stretto contatto con gli psicologi, accertandosi che le persone curate non soffrano di disturbi mentali o psicologici. Mons. Antonio Mattiazzo, vescovo di Padova, ha spiegato infatti: «Spesso sono gli stessi psichiatri a inviare i pazienti dai sacerdoti, ma non dobbiamo vedere il demonio ovunque». L’Ateneo pontificio Regina Apostolorum dal 2005 tiene ogni anno dei corsi formativi interdisciplinari sugli esorcismi, guidati da sacerdoti, psicologi, divulgatori scientifici, magistrati e dirigenti della Polizia di Stato, rivolti a medici e psicologi e anche a religiosi perché, spiegano, «crediamo che ogni bravo esorcista non possa non avere buone conoscenze di medicina e psichiatria».

Laura Cantarella, psicologa e psicoterapeuta e una delle docenti responsabili di questi corsi, ha spiegato che «la Chiesa stabilisce che, prima di arrivare all’esorcismo, la persona che teme di essere posseduta dal demonio debba effettuare visite mediche. Vanno anche valutati gli indizi che rivelano la presenza del demonio in una persona [...]. Va inoltre accertata preventivamente la non reattività del soggetto alle terapie psichiatriche. Solo a quel punto si può procedere con il rito. In tempi recenti, la fede nella possessione si è indebolita anche da parte degli stessi ambienti ecclesiastici, poiché è stato scoperto come molti presunti casi di “indemoniati” debbano in realtà essere messi in relazione con malattie mentali, come la schizofrenia e alcune forme di psicosi, o con patologie quali la sindrome di Tourette. D’altra parte, molte persone che richiedono aiuto agli esorcisti vengono da essi stessi riconosciute come bisognose non di cure spirituali, ma psichiche».

Nei casi più gravi, ha proseguito, «si è di fronte a un elevato grado di schizofrenia, dove il delirio e le allucinazioni la fanno da padrone, e nella maggior parte dei casi sono associati stati epilettici. L’obiettivo del nostro corso è quello di portare alla conoscenza di tutti questo fenomeno, far aprire gli occhi agli scettici, dando allo stesso tempo gli strumenti per decodificare il disturbo psichiatrico da quello spirituale».


Qui sotto il video della preghiera liberatoria di Papa Francesco




giovedì 23 maggio 2013

Mi Chiamo Gabriele Francesco...

 
Mi Chiamo Gabriele Francesco...

"Buongiorno, mi chiamo Gabriele Francesco. Sono nato a Novara l’11 aprile 2013 e oggi avrei un mese, se fossi ancora vivo. Invece sono morto lo stesso giorno in cui sono nato. Adesso tutti starete pensando che mamma e papà non si sono comportati bene: in effetti mi hanno lasciato solo, sotto un cavalcavia, con indosso pochi stracci e senza un biberon nei paraggi. Ma io non mi permetto di giudicarli. Certo è che noi neonati siamo indifesi: ci buttano dai ponti, ci fanno esplodere sotto le bombe, ci vendono per pochi soldi. Siamo carne da telegiornale. Prima di chiudere gli occhi, mi sono raggomitolato tra i rifiuti per cercare conforto e ho pensato: ma è davvero così brutto questo mondo che sto già per lasciare? Poi mi sono sentito sollevare e sulla nuvola da cui vi scrivo ho visto che la bellezza c’è ancora. C’è bellezza nel camionista che mi ha trovato e nell’ispettore che mi ha messo questo nome meraviglioso: è importante avere un nome, significa che sei esistito davvero. C’è bellezza nei poliziotti che per il mio funerale hanno fatto una colletta a cui si sono uniti tutti, dai pompieri alle guardie forestali. E c’è, la bellezza, nella ditta di pompe funebri che ha detto «per il funerale non vogliamo un euro», così i soldi sono andati ai volontari che in ospedale aiutano i bimbi malati. Dove sono nato io, metteranno addirittura una targa. Allora non sono nato invano. 
Mi chiamo Gabriele Francesco, e ci sono ancora."

mercoledì 22 maggio 2013

Il Suicidio è un Atto di Libertà? No, è Proprio L’opposto


Il Suicidio è un Atto di Libertà? No, è Proprio L’opposto

Rispetto per la persona di Daniela Cesarini e per le sue sofferenze, la donna che ha scelto tragicamente di andare in Svizzera per il “suicidio assistito”. Nessuna legittimazione però per il suicidio, che Immanuel Kant definisce così: «il suicidio non è abominevole e inammissibile perché Dio lo ha proibito, ma al contrario Dio lo ha proibito perché, degradando al di sotto dell’animalità la dignità intrinseca dell’uomo, è abominevole».

Era in carrozzella ma non era malata, dicono gli amici, solo addolorata per la morte del figlio Diego. Aiutava i figli degli immigrati nei compiti perché tutti i bambini hanno diritto a un futuro decente, diceva. Come Mario Monicelli, come Lucio Magri, fondatore del quotidiano “Il Manifesto”, come Piera Franchini, colonna della sezione veneziana di Rifondazione Comunista, anche Daniela era comunista fin nelle vene: militanza nel Pci e poi in Rifondazione comunista, consigliere comunale e assessore di Jesi (Ancona), leader del circolo Karl Marx. Il binomio di comunismo (o post-comunismo) e suicidio sembra essere sempre più stretto, 
come spiega Camillo Langone.

Vite segnate dalla solitudine esistenziale, privata di qualcosa che desse senso alla morte del marito prima e del figlio dopo. Per quale significato, infatti, ostinarsi a continuare le battaglie politiche e costruire l’agognato “mondo nuovo” comunista quando tutto prima o poi si sfalda come burro, da un giorno con l’altro? Vittorio Messori lo ha detto in altre parole: «il dolore ha un valore, e altissimo, solo nella prospettiva di chi crede in quel Dolorante per eccellenza che è il Dio appeso sulla croce. Fuori di quella prospettiva la sofferenza è un flagello che, non potendo essere domato altrimenti, esige la radicalità della soppressione il più possibile “dolce” del sofferente» 
(Qualche ragione per credere, Ares 2008, pag. 188)

Il problema dell’eutanasia e del suicidio assistito è dunque un problema esistenziale, prima che etico e politico. Oggi nelle società post-cristiane è un problema opprimente: ci si libera dalla vita perché non si riesce a darle un senso adeguato. «Non voleva mai parlare della sua disperazione», spiegano le amiche. La di-sperazione è l’assenza di speranza, sola prospettiva per chi non crede alla vittoria sulla morte, alla “buona notizia” del cristianesimo. La presenza della morte in costante attesa dell’uomo è la tomba della speranza umana, l’uomo non cristiano -se coerente- può solo essere di-sperato, cioè senza speranza. Per lui la morte, cioè la distruzione di tutto quanto ha costruito in vita (affetti, carriera, passioni, progetti…), è sempre l’ultima parola sulla vita, così come è senza speranza un condannato nel braccio della morte in attesa che il secondino lo venga a prelevare.

Al circolo Karl Marx di Jesi, si spiega su Repubblica, si consolano della perdita di Daniela con una frase di una canzone di Francesco Guccini: «Ognuno vada dove vuole andare / ognuno invecchi come gli pare / ma non raccontare a me cos’è la libertà». Ed invece è bene capire cosa sia la libertà, perché questa parola viene spesso abusata quando si parla di queste tematiche.

Inutile giocare con le parole: suicidarsi non è un atto di libertà, ma è proprio il sintomo della mancanza di libertà. Quando uno è libero? Quando non deve più scegliere perché ha già trovato quel che lo rende libero. Per i cristiani la libertà è una dipendenza, cioè si è liberi solo se dipendenti da Dio. «Il Creatore ci ama e la nostra dipendenza è essere nello spazio del suo amore, in tal caso proprio la dipendenza è libertà», ci ha insegnato Benedetto XVI. Solo questa dipendenza rende liberi e permette di stare davanti al dolore e alla sofferenza arrivando a dire, come san Francesco d’Assisi, «lodato sii, mio signore per sorella morte».

martedì 21 maggio 2013

Cresce il Numero di Cattolici e di Sacerdoti nel Mondo


Cresce il Numero di Cattolici e di Sacerdoti nel Mondo

Cresce di 18 milioni il numero di cattolici nel mondo dal 2010 al 2011, è anche aumentato il numero dei vescovi, dei sacerdoti, dei diaconi permanenti e dei seminaristi maggiori, diminuito, invece, il numero delle religiose. Sono i dati che emergono dall’Annuarium Statisticum Ecclesiae 2011, presentato nei giorni scorsi a papa Francesco insieme con l’Annuario pontificio 2013 che si riferisce al 2012 e arriva fino alla elezione dell’attuale papa.

I cattolici nel mondo, come spiega Asianews, sono passati in un anno da 1.196 a 1.214 milioni, con un aumento relativo dell’1,5% e poiché questa crescita risulta di poco superiore a quella della popolazione della Terra (1,23%), la presenza dei cattolici del pianeta è risultata sostanzialmente invariata (17,5%) e dunque possiamo dire che il numero dei cattolici nel mondo cresce al ritmo dell’aumento della popolazione mondiale. L’analisi territoriale delle variazioni nel biennio, mostra un aumento del 4,3% di cattolici nell’Africa, che ha invece accresciuto la sua popolazione del 2,3%. Anche nel continente asiatico si è registrato un aumento di cattolici superiore a quello della popolazione (2,0% contro l’ 1,2%), crescono fedeli e sacerdoti, in aumento anche i religiosi professi non sacerdoti, i seminaristi e, in controtendenza rispetto ai dati mondiali, anche il numero delle suore. In America e in Europa si assiste ad una uguale crescita dei cattolici e della popolazione (0,3%). Nel 2011 il totale dei cattolici battezzati è così distribuito per continente: 16,0% in Africa, 48,8% in America, 10,9% in Asia, 23,5% in Europa e 0,8% in Oceania.

La presenza dei sacerdoti, diocesani e religiosi nel mondo è aumentata nel tempo, passando nell’ultimo decennio dalle 405.067 unità del 31 dicembre 2001 alle 413.418 del 31 dicembre 2011 (+2,1%). Tale evoluzione non è stata, tuttavia, omogenea nelle diverse aree geografiche. La dinamica del numero dei presbiteri vede Africa e Asia con una crescita, rispettivamente, del +39,5% e +32,0%, e con un incremento di oltre 3.000 unità, per i due continenti, soltanto nel 2011, mentre l’America si mantiene stazionaria attorno ad una media di 122 mila unità. L’Europa, in controtendenza rispetto alla media mondiale, ha conosciuto nel decennio una diminuzione di oltre il 9%. In Europa crescono rapidamente invece i diaconi permanenti passando da 9.000 unità nel 2001 a quasi 14.000 nel 2011, con un incremento di oltre il 43%.

Il gruppo dei religiosi professi non sacerdoti è andato consolidandosi nel corso dell’ultimo decennio, posizionandosi a poco più di 55 mila unità nel 2011. In Africa e in Asia si osservano variazioni del +18,5% e del +44,9%, rispettivamente. Nel 2011 questi due continenti rappresentavano complessivamente una quota di oltre il 36% del totale (erano meno del 28% nel 2001). All’opposto, il gruppo costituito da Europa (con variazione del -18%), America (-3,6%) e Oceania (-21,9%) si è ridotto di quasi 8 punti percentuali nel corso dell’ultimo decennio. Per le religiose professe, si osserva una dinamica fortemente decrescente con una contrazione del 10%, dal 2001 al 2011. Il calo ha riguardato tre continenti (Europa, America e Oceania) mentre in Africa e Asia l’incremento è stato decisamente sostenuto, superiore al 28% nel primo continente e al 18% nel secondo.

I seminaristi sono a loro volta cresciuti, passando da 112.244 nel 2001 a 120.616 nel 2011, con un incremento del 7,5%. L’evoluzione è stata molto differente nei vari continenti. Mentre, infatti, Africa (+30,9%) e Asia (+29,4%) hanno mostrato dinamiche evolutive vivaci, l’Europa e l’America registrano una contrazione del 21,7% e dell’ 1,9%, rispettivamente. Ci sono comunque delle eccezioni come ad esempio in Inghilterra e Galles dove i dati a partire dal 2012 mostrano che le donne e gli uomini che hanno risposto alla chiamata alla vita religiosa o sacerdotale sono in aumento per il terzo anno consecutivo.

Questa la situazione nel 2008, 2009 e 2010. Ogni anno, è stato notato, vi è una media di 16 milioni di cattolici in più nel mondo. Secondo uno studio simile realizzato dall’University of California, Berkeley, Duke, negli Stati Uniti, mentre l’appartenenza religiosa è rifiutata dal 20% 
della popolazione, il 97% ha affermato di credere in Dio.

domenica 12 maggio 2013

Caro Gesù Benedici La Persona Che Sta Leggendo Questo Messaggio


"Caro Gesù Benedici La Persona Che Sta Leggendo Questo Messaggio"

Non bisogna essere per forza sacerdoti o santi per mandare delle benedizioni, chiunque sia battezzato lo può fare, ed è un grande regalo per chi lo riceve e giova tantissimo 
anche a chi lo dice.

Lasciatevi suggerire dallo Spirito Santo, che avete ricevuto nel battesimo, e vi usciranno da sole le parole di benedizione, per qualche persona cara oppure in difficoltà, lasciatevi andare, iniziate con il segno della croce, invocate lo Spirito Santo e poi mandate la benedizione.

venerdì 3 maggio 2013

Messaggio Della Madonna Di Medjugorje Dato a Mirjana il 2 Maggio 2013


Messaggio Della Madonna Di Medjugorje Dato a Mirjana il 2 Maggio 2013

“Cari figli, vi invito nuovamente ad amare e non a giudicare.
Mio Figlio, per volontà del Padre Celeste, è stato in mezzo a voi per mostrarvi la via della salvezza, per salvarvi e non per giudicarvi. Se volete seguire mio Figlio, non giudicherete ma amerete, come il Padre Celeste ama voi. Anche quando state più male, quando cadete sotto il peso della croce, non disperatevi, non giudicate, ma ricordate che siete amati e lodate il Padre Celeste per il suo amore.

Figli miei, non deviate dalla strada per cui vi guido. Non correte verso la perdizione. La preghiera ed il digiuno vi rafforzino, affinché possiate vivere come il Padre Celeste vorrebbe; affinché siate i miei apostoli della fede e dell’amore; affinché la vostra vita benedica coloro che incontrate; affinché siate una cosa sola col Padre Celeste e con mio Figlio.

Figli miei, questa è l’unica verità, la verità che porta alla vostra conversione e poi alla conversione di tutti coloro che incontrate e che non hanno conosciuto mio Figlio, di tutti coloro che non sanno cosa significa amare. Figli miei, mio Figlio vi ha donato i pastori: custoditeli, pregate per loro. 

Vi ringrazio!”

giovedì 2 maggio 2013

Pregate Sempre il Rosario

 
Pregate Sempre il Rosario

“Pregate sempre il rosario. Pregatelo
spesso, appena potete. Satana cerca di
distruggere questa preghiera ma non ci
riuscirà mai. È una preghiera che regna
su tutto e su tutti. Lei ci ha insegnato a
pregare il rosario come Gesù ci ha
insegnato a chiamare nostro Padre”.

San Pio da Pietrelcina

sabato 27 aprile 2013

Il Presidente Enrico Letta, Con L'on. Guglielmo Vaccaro, in Visita al Banco Alimentare Campania


IL PRESIDENTE ENRICO LETTA, CON L'ON. GUGLIELMO VACCARO, IN VISITA AL BANCO ALIMENTARE CAMPANIA





E' stata una proficua occasione di dialogo, insieme con l'amico on. Guglielmo Vaccaro, sul futuro degli aiuti Agea per gli indigenti dal 2014 e sugli strumenti per la lotta alla povertà da adottare prontamente per sostenere la rete sussidiaria delle oltre 8000 strutture caritative che, grazie all'aiuto del Banco Alimentare, si prendono cura di oltre un milione e settecentomila poveri in Italia. Prendendo spunto dalla lettera aperta che la Fondazione Banco Alimentare ha rivolto a tutti i politici, abbiamo sottoposto al Presidente le nostre preoccupazioni sul fututo degli aiuti alimentari agli indigenti dal 2014. Le persone povere che si rivolgono alle strutture caritative in Italia sono sempre più numerose. Molte di queste strutture caritative segnalano difficoltà a proseguire la loro azione nel futuro. Gli stessi segnali giungono anche dagli altri paesi europei, e non solo dalla Grecia. La fine del Programme Européen d'aide Alimentaire aux plus Démunis (PEAD) nel 2014 non ci lascia assolutamente tranquilli. Per questo abbiamo chiesto al Presidente di inserire questa grave emergenza all'odg, una emergenza che rischia di trasformarsi da un problema sociale per molti a un problema di sicurezza per tutti e di dare un immediato segnale prevedendo nel 2014 alla copertura finanziaria per il Fondo per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti previsto dal Decreto del Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con il Ministro per la Cooperazione internazionale e l’integrazione, della stessa entità erogata 2013 per l'Italia dal programma di Aiuti alimentari europeo, come altri paesi europei stanno valutando di fare. Da parte nostra vogliamo essere partner affidabili per collaborare con l’amministrazione e le istituzioni pubbliche del nostro paese al fine di contribuire al bene comune del nostro paese e dell'intera Europa. Oggi più che mai è necessario anche un concreto e urgente sostegno ai poveri, perché possano dare risposta alla mancanza di beni di prima necessità, solo così avranno la forza e la speranza di proseguire nel faticoso cammino per un futuro migliore.

In bocca al lupo, Presidente.

venerdì 26 aprile 2013

Messaggio dato dalla Madonna a Marija il 25 Aprile 2013 a Medjugorje


Ultimo Messaggio di Medjugorie, 25 aprile 2013

"Cari figli! Pregate, pregate, soltanto pregate affinché il vostro cuore si apra alla fede come il fiore si apre ai raggi caldi del sole. Questo è il tempo di grazia che Dio vi da attraverso la mia presenza e voi siete lontani dal mio cuore. Perciò vi invito alla conversione personale ed alla preghiera in famiglia. La Sacra scrittura sia sempre l’esortazione per voi. Vi benedico tutti con la mia benedizione materna. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

giovedì 25 aprile 2013

Video Femen Aggrediscono a Seno Nudo e con L’acqua Santa L’arcivescovo di Bruxelles (che si mette a pregare)


Femen Aggrediscono a Seno Nudo e con L’acqua Santa L’arcivescovo di Bruxelles 
(che si mette a pregare)

Assurda protesta durante un convegno del gruppo femminista che getta acqua santa contro l’arcivescovo, colpevole di «omofobia» e «fanatismo religioso». 

Lui non reagisce e si mette a pregare.

“Armate” di acqua santa e a seno scoperto, alcune attiviste del gruppo Femen hanno attaccato a Bruxelles l’arcivescovo Andre-Joseph Leonard, capo della Chiesa cattolica belga. Sul sito del movimento femminista nato in Ucraina e con seguaci in mezzo mondo si spiega che in questo modo le attiviste della divisione belga di Femen hanno voluto protestare contro l’omofobia nella Chiesa. Simbolico il giorno scelto. L’aggressione di protesta si è svolta ieri, quando in Francia sono stati legalizzati i matrimoni omosessuali. Il prelato stava tenendo una lezione all’Università Ulb di Bruxelles, tra le più importanti istituzioni accademiche del paese, quando alcune ragazze gli sono piombate addosso urlando slogan contro l’omofobia e accusando la Chiesa di ipocrisia. Nel loro comunicato, le Femen hanno definito la lezione dell’arcivescovo una «sessione di propaganda pubblica di odio e fanatismo religioso». Monsignor Leonard, colto di sorpresa, non ha opposto resistenza e si è messo a pregare. Prima di essere allontanate dalla sicurezza, le ragazze sono riuscite a versargli addosso diverse bottigliette di acqua santa.

Le Femen hanno, poi, ribadito di opporsi «alla propaganda religiosa di violenza e omofobia e ai tentativi della Chiesa di riprendere la sua influenza distruttiva sulle donne e la società in generale».

Qui Sotto il Video


domenica 21 aprile 2013

Pena di Morte, Amnesty: “682 Esecuzioni nel 2012. Maglia Nera va All’Iraq”


Pena di Morte, Amnesty: “682 Esecuzioni nel 2012. Maglia Nera va All’Iraq”

A Baghdad e dintorni le esecuzioni sono quasi raddoppiate rispetto al 2011 129. Il dato emerge dal rapporto annuale dell'Ong impegnata nella difesa dei diritti umani. Mancano le notizie dalla Cina che mantiene il segreto di Stato, ma “ha messo a morte più persone che il resto del mondo messo insieme”

E’ l’Iraq del dopo-Saddam Hussein la bestia nera del 2012 tra i Paesi che hanno fatto ricorso alla pena capitale: a Baghdad e dintorni, infatti, le esecuzioni sono quasi raddoppiate rispetto al 2011, balzando alla cifra di 129 persone messe a morte. A sottolinearlo è il rapporto annuale sulla pena di morte di Amnesty international, secondo il quale nel 2012 le esecuzioni nel mondo sono state 682, solo due in più rispetto all’anno precedente. Ma con una postilla di non poco conto: il dato mancante sulla Cina, che mantiene il segreto di Stato sull’uso della pena capitale e che peraltro, anche l’anno scorso, “ha messo a morte più persone che il resto del mondo messo insieme”.

Così, dando per scontato il primato della Cina, gli altri Paesi dove il boia è stato più attivo sono: Iran (314 esecuzioni), Iraq (129 rispetto alle 68 del 2011), Arabia Saudita (79), Stati Uniti (43) e Yemen (28). Globalmente sono stati 21 – uno su dieci – i Paesi in cui è stata applicata la pena capitale, numero identico a quello del 2011 ma calato di un quarto rispetto a dieci anni fa (28). Mentre in totale sono state emesse almeno 1722 condanne a morte in 58 Paesi, rispetto alle 1923 condanne inflitte nel 2011 in 63 Stati. Segno che “i deludenti passi indietro” fatti da alcuni Paesi “non hanno invertito la tendenza mondiale contro il ricorso alla pena di morte” ha sottolineato il segretario generale di Amnesty Salil Shetty nel rapporto.

Scendendo nei dettagli è il Medio Oriente l’area del pianeta più “preoccupante” con 557 condanne a morte eseguite, il 99% delle quali in Iran, Iraq, Arabia Saudita e Yemen mentre in Egitto e Siria non è stato possibile determinare l’applicazione della pena capitale. In Asia, oltre che in Cina, il boia ha colpito in Giappone (7 esecuzioni), Corea del Nord (6) e Taiwan mentre India e Pakistan sono tornate a ricorrere alla pena capitale – entrambe una volta – rispettivamente dopo otto e quattro anni.

Nell’Africa subsahariana ci sono stati ulteriori progressi. Il Benin ha fatto passi avanti sul piano legislativo per abolire la pena di morte dalla sua legislazione. Il governo del Ghana ha accolto la raccomandazione di abolire la pena di morte dalla nuova Costituzione. In Sierra Leone non ci sono più prigionieri nel braccio della morte. Tuttavia, le condanne a morte in questa regione sono cresciute notevolmente dal 2011 al 2012, a causa degli alti numeri registrati in Sudan, con 19 esecuzioni, e Gambia. In quest’ultimo paese, dopo quasi 30 anni, sono state messe a morte nove persone. A seguito delle proteste internazionali, il presidente Yahya Jammeh ha annunciato una moratoria condizionata sulle esecuzioni che sarà automaticamente rimossa se i tassi di crimine aumenteranno. In Sudan ci sono state almeno 19 esecuzioni e 199 condanne a morte.

In Europa l’unico Paese dove il boia è ancora attivo è la Bielorussia (3 esecuzioni) mentre nelle Americhe il primato resta quello degli Stati Uniti con 43 esecuzioni, stessa cifra del 2011 ma registrata in nove Stati invece dei 13 dell’anno precedente.

Preoccupano le esecuzioni in pubblico, alle quali Iran, Arabia Saudita, Sudan e Corea del Nord hanno fatto ricorso mentre tra i reati puniti con la pena capitale spiccano, in negativo, quelli legati alla droga o all’adulterio (Iran), alla blasfemia (Pakistan), allo stupro (Arabia Saudita) nonchè quelli di natura economica (Cina). Decapitazione, impiccagione, iniezione letale e fucilazione sono stati i metodi utilizzati dai boia nel mondo, spiega ancora il rapporto che mette in luce ulteriori violazioni legate alle condanne eseguite. Come nello Yemen, dove sono stati giustiziati due minorenni, in Bielorussia e Giappone, dove i prigionieri non sono stati avvisati dell’imminente esecuzione. O come in Iraq, dove è stato fatto ampio ricorso alla tortura e dove spesso le condanne sono state applicate in serie, fino a 34 in un solo giorno.

Battute d’arresto che, tuttavia, non cancellano una tendenza globale all’abolizione della pena capitale, conclude l’Ong. “I governi che usano ancora la pena di morte non hanno più scuse. Non c’è più alcuna prova che indichi che la pena di morte abbia un potere deterrente speciale contro il crimine – ha affermato Shetty – La vera ragione per l’uso della pena di morte può spesso essere trovata altrove. Nel 2012, abbiamo ancora una volta assistito con grande preoccupazione all’uso della pena di morte per quelli che sono sembrati essere scopi politici, o come misura populista o come strumento di repressione”.


venerdì 19 aprile 2013

Il Senso Dell’amore non è Quello Della Rivoluzione Sessuale


Il Senso Dell’amore non è Quello Della Rivoluzione Sessuale

La famiglia, scuola di amore e prezioso fondamento della società, oggi vive un processo di “apoteosi” e “disgregazione” insieme. Importanti trasformazioni l’hanno attraversata. Si è partiti da un iniziale modello di famiglia patriarcale, specifico della società agricola della prima metà del ‘900, in cui vivevano sotto lo stesso tetto nonni, genitori, figli, zii e nipoti, seguito poi dal modello di famiglia nucleare, formato unicamente da genitori e figli e tipico dell’età industriale e del boom economico avutosi in Italia negli anni ’60, fino ad arrivare ai nostri giorni, dove coesistono nella società post-moderna, molteplici forme di famiglia.

Dinanzi a questo scenario attuale Lucetta Scaraffia ribadisce che «la famiglia è l’istituzione preposta alla procreazione e alla generazione, che avviene solo tra due esseri umani di sesso opposto. La famiglia non può quindi essere moltiplicata attraverso situazioni che non prevedono la possibilità di generazione […]. E’ il luogo che serve a garantire una protezione e una possibilità di sopravvivenza ai bambini. E’ nata con questo scopo e non si può dire che sia un’altra cosa». Se prima il Matrimonio era considerato una solida istituzione, oltre che una vocazione, oggi sempre più persone decidono di andare a convivere a tempo indeterminato o per un periodo limitato che precede le nozze. Imponente è anche “il fenomeno dei cosiddetti single”: si tratta di persone che si ritrovano a vivere da sole per scelta personale, oppure come conseguenza di una separazione, un divorzio o per vedovanza, a volte con uno o più figli.

Inoltre, trova sempre più spazio la realtà della famiglia allargata, dove convivono insieme più nuclei familiari. In forte crescita è pure il fenomeno delle coppie omosessuali. Ancora, rispetto al passato non troviamo più un equilibrio tra i Matrimoni religiosi e quelli civili. Come si evince dall’ultimo rapporto elaborato dall’Osservatorio Laico i Matrimoni religiosi nel 1991 erano: 273.574, mentre nel 2010: 168.960, con un calo pari al 38%; nel 2011, poi, nel nord Italia le nozze civili hanno finanche superato quelle celebrate in Chiesa (51,7 contro il 48,3), i divorzi nel 1991 sono stati: 23.015, rispetto ai 254.160 del 2010, con un aumento del 135%; e infine le convivenze nel 1991: 207.000, nel 2010: 972.000, con un aumento del 369%.

Lucetta Scaraffia vede un nesso inscindibile tra la rivoluzione sessuale e le ripercussioni di queste sulla famiglia: “l’idea che si possa restare insieme finchè ci si ama e poi ci si lascia non è  una ricetta della felicità, in quanto i rapporti devono essere costruiti con pazienza, devono sopravvivere ai momenti di crisi, devono avere alle spalle un progetto stabile e serio. Se non hanno un progetto stabile e serio sono sempre fonte di dolore. La rivoluzione sessuale che ha promesso la felicità non ha quindi migliorato per nulla la condizione umana, anzi ha creato una maggiore fonte di infelicità”. In sostanza, se l’amore non costa niente non vale niente. “Ciò che non abbiamo con fatica costruito non sentiamo il bisogno che vada, con fatica, difeso e mantenuto” (E.Belotti).

«L’amore equivale a superare ininterrottamente l’egoismo individuale. O amo per sempre e totalmente o non amo, perché esso ha un’estensione nel tempo e nel vissuto esistenziale. Così come non posso dare all’altro solo gli avanzi del mio tempo o le briciole della mia quotidianità. Non ho altro che me stesso/a e voglio donare tutto me stesso/a. Dare il giusto valore ai sentimenti rimanda a non agire con superficialità e leggerezza – verso se stessi e il proprio partner – … La riuscita di un matrimonio non dipende unicamente dal fatto di aver trovato la persona “giusta”; è principalmente il risultato di un cammino fatto di molto impegno, di una volontà decisa di amare (non basta dire “io amo”, ma “io voglio amare”), di una capacità di donazione e di un grande spirito di sacrificio. E poi ci vuole coraggio, il coraggio di scalare le montagne, se necessario, e tanta determinazione. Sono tutte componenti che ci mettono costantemente in discussione. Se infatti ci si sposa non considerando minimamente la possibilità di compiere dei sacrifici, alla prima occasione in cui questi diverranno obbligatori, la prima reazione sarà di delusione, la seconda… di fuga. Quindi, la cosa basilare è tenere ben chiaro l’obiettivo che ci ha condotti un giorno a prometterci amore eterno. L’atleta che non si prefigge il traguardo non vincerà mai la corsa. Solo se abbiamo un fine, una meta condivisa e non ci arrendiamo dinanzi alle difficoltà, allora potremmo raggiungerla, salendo sul gradino più alto del podio. Gli sposi, disegnando insieme il loro presente e futuro, sono uniti da uguali progetti, perché quando c’è un ideale comune, interloquisce Antoine De Saint Exupery: “Amare non è guardarsi negli occhi, ma guardare insieme nella stessa direzione”. Per i fidanzati e gli sposi non esistono manuali o ricette precostituite, vi sono però alcuni suggerimenti che non si palesano mai vani. “Ricordate: giudicare l’altro e polemizzare con lui per farlo cambiare porta inevitabilmente, a lungo andare, a rancori e frustrazioni reciproche. Guardare solo le cose negative è facile e … banale. Potete pensare di cambiare partner, potete fermarvi ad analizzare sempre il comportamento dell’altro, potete continuamente lamentarvi, ma il vostro rapporto non farà un passo, non uno, verso lo stare bene. Dunque, un consiglio: accettate i vostri punti deboli, accettate quelli del vostro coniuge e il vostro rapporto comincerà ad andare bene. Aiutate l’altro, valorizzatelo, fate emergere la sua parte migliore e il vostro rapporto andrà sempre meglio. Non ho mai concordato con quanti si sentono liberi da tensioni e identificano in ciò la prova del loro amore. Le prove dell’amore si vedono nei momenti difficili, quando l’altro è in crisi, non si piace, ha perso la stima di sé, oppure quando tutto ciò capita a voi stessi”». (V. Albisetti, psicologo). [dal mio libro “L’amore e le differenze psicologiche e comportamentali tra uomo e donna"].

In effetti, «l’amore non è un vestito già confezionato, ma stoffa da tagliare, preparare e cucire. Non è un appartamento “chiavi in mano”, ma una casa da concepire, costruire, conservare e, spesso, riparare» (M.Quosit). Karol Wojtyla nel libro La Bottega dell’Orefice ci regala una bellissima riflessione quando disquisisce: «L’orefice guardò la vera, la soppesò a lungo sul palmo e mi fissò negli occhi. E poi decifrò la data scritta dentro la fede. Mi guardò nuovamente negli occhi e la pose sulla bilancia… poi disse: “Questa fede non ha peso, la lancetta sta sempre sullo zero e non posso ricavarne nemmeno un milligrammo d’oro. Suo marito dev’essere vivo – in tal caso nessuna delle due fedi ha peso da sola – pesano solo tutte e due insieme. La mia bilancia d’orefice ha questa particolarità che non pesa il metallo in sé, ma tutto l’essere umano e il suo destino”. L’amore non è un’avventura. Prende sapore da un uomo intero. Ha il suo peso specifico. E’ il peso di tutto il suo destino. Non può durare un solo momento. L’eternità dell’uomo passa attraverso l’amore. Ecco perché si ritrova nella dimensione di Dio – solo Lui è l’Eternità!»

di Anna Paola Borrelli*
*teologa moralista perfezionata in bioetica

14 Aprile, 2013

lunedì 15 aprile 2013

Commovente Scoperta: "Dopo Vent'anni, il Corpo di don Puglisi era intatto"


Commovente Scoperta: "Dopo Vent'anni, il Corpo di don Puglisi era intatto"

Il racconto di monsignor Cuttitta, vescovo ausiliario, che ha assistito all'apertura della cassa del sacerdote

Ci sono cose, nella vita, di fronte alle quali la ragione si ferma. E si interrompe il giudizio. E resta solo un'emozione difficile persino da dire. Lo stupore, spesso. La fede, talvolta. La suggestione di un pensiero, di un ricordo. Tutto questo rimane oggi sotto le ceneri di una notizia che come tutte le notizie brucia in fretta, e domani sarà probabilmente già vecchia: quella della traslazione delle spoglie di don Pino Puglisi, il sacerdote ucciso dalla mafia il 15 settembre del 1993, nel giorno del suo 56esimo compleanno, e il cui corpo è stato trasferito oggi nella Cattedrale di Palermo dove riposerà in attesa della beatificazione, prevista il 25 maggio.

Vent'anni sono trascorsi dalla sua morte, eppure di quei vent'anni non c'era traccia sul suo corpo: "Quando è stata aperta la sua cassa ci siamo trovati davanti un corpo in ottime condizioni, quasi mummificato - racconta monsignor Carmelo Cuttitta, vescovo ausiliare e delegato del cardinare Paolo Romeo, che ha partecipato alle fasi della traslazione - Non un teschio, ma un viso dai tratti perfettamente riconoscibili, persino il colore delle mani ci ha stupito. Sembravano quelle di una persona viva".

Insieme a una copia del Vangelo e a un'icona della Madonna, nella cassa di don Pino Puglisi era conservata anche una rosa. Un dono particolarmente prezioso, lasciato scivolare lì all'epoca della morte del sacerdote da qualcuno che gli era evidentemente molto caro e che questa mattina era presente alla traslazione. Top secret il suo nome, ma un altro particolare commovente è emerso dal racconto di monsignor Cuttitta: "Ci ha chiesto - ha detto il vescovo ausiliare - se la rosa fosse ancora lì". E si, la rosa c'era ancora. Anche questo, se vogliamo, un piccolo miracolo. Anche quel fiore così prezioso, insieme agli altri oggetti che sono stati a contatto con la salma di padre Puglisi fino ad oggi, può essere annoverato adesso tra le reliquie di colui che tra poche settimane diventerà un Beato.

Ancora pochi giorni: il 25 maggio è dietro l'angolo. Molti mesi prima di prendere l'epocale decisione di ritirarsi, Papa Ratzinger aveva assicurato la sua presenza a Palermo, per l'occasione. Attualmente però l'arrivo del suo successore, Papa Francesco, non è ancora in programma. Del resto la beatificazione del sacerdote di Brancaccio sta ancora muovendo i primi passi. Nel frattempo le spoglie di don Puglisi riposeranno in Cattedrale: nella Cappella delle reliquie, al momento, insieme ai resti di martiri e santi, in attesa che venga eretta a Brancaccio la chiesa che dovrebbe ospitare il feretro in via definitiva. La futura casa di padre Puglisi dovrebbe accogliere, in sua memoria, anche un monumento particolare: una grande spiga di marmo. Una spiga, si. Che evocherà il suo nome, la sua storia e la sua vita attraverso il ricordo di un chiccho di grano (e d'amore), così piccolo eppure capace, da solo, di fecondare la terra.

Lun, 15/04/2013

sabato 13 aprile 2013

Preghiera della Candela

 
Preghiera della Candela

Una Candela da sola non prega
ma tu Signore, fa' che
questa candela che io accendo

SIA LUCE

perché tu mi illumini nelle mie
difficoltà e nelle mie decisioni!

SIA FUOCO

perché bruci in me
tutto l'orgoglio e l'egoismo!

SIA FIAMMA

perché tu riscaldi il mio cuore
e mi insegni ad amare!

Signore,
non posso restare molto tempo in chiesa:
nel lasciar consumare questa candela
è un po' di me stesso che voglio donarti.

Aiutami a prolungare la preghiera
nelle attività di questo giorno!

Amen.

domenica 7 aprile 2013

San Pio Da Pietralcina


SAN PIO DA PIETRALCINA


PREGHIERA Per Ottenere La Sua Intercessione
O Gesù, pieno di grazia e di carità e vittima per i peccati, che, spinto dall’amore per le anime nostre, volesti morire sulla croce, io ti prego umilmente di glorificare, anche su questa terra, il servo di Dio, San Pio da Pietralcina che, nella partecipazione generosa ai tuoi patimenti, tanto ti amò e tanto si prodigò per la gloria del Padre tuo e per il bene delle anime. Ti supplico perciò di volermi concedere, per la sua intercessione, la grazia (esporre), che ardentemente desidero.

3 Gloria al Padre

venerdì 5 aprile 2013

Apparizione a Mirjana Del 2 Aprile 2013 a Medjugorje in HD


lunedì 1 aprile 2013

Papa Francesco Regina Coeli 1° Aprile 2013


Papa Francesco

Regina Coeli

Piazza San Pietro
Lunedì dell'Angelo, 1° Aprile 2013

Cari fratelli e sorelle,

buongiorno, e buona Pasqua a tutti voi! Vi ringrazio di essere venuti anche oggi numerosi, per condividere la gioia della Pasqua, mistero centrale della nostra fede. Che la forza della Risurrezione di Cristo possa raggiungere ogni persona - specialmente chi soffre – e tutte le situazioni più bisognose di fiducia e di speranza.

Cristo ha vinto il male in modo pieno e definitivo, ma spetta a noi, agli uomini di ogni tempo, accogliere questa vittoria nella nostra vita e nelle realtà concrete della storia e della società. Per questo mi sembra importante sottolineare quello che oggi domandiamo a Dio nella liturgia: «O Padre, che fai crescere la tua Chiesa donandole sempre nuovi figli, concedi ai tuoi fedeli di esprimere nella vita il sacramento che hanno ricevuto nella fede» (Oraz. Colletta del Lunedì dell’Ottava di Pasqua).

E’ vero, il Battesimo che ci fa figli di Dio, l’Eucaristia che ci unisce a Cristo, devono diventare vita, tradursi cioè in atteggiamenti, comportamenti, gesti, scelte. La grazia contenuta nei Sacramenti pasquali è un potenziale di rinnovamento enorme per l’esistenza personale, per la vita delle famiglie, per le relazioni sociali. Ma tutto passa attraverso il cuore umano: se io mi lascio raggiungere dalla grazia di Cristo risorto, se le permetto di cambiarmi in quel mio aspetto che non è buono, che può far male a me e agli altri, io permetto alla vittoria di Cristo di affermarsi nella mia vita, di allargare la sua azione benefica. Questo è il potere della grazia! Senza la grazia non possiamo nulla. Senza la grazia non possiamo nulla! E con la grazia del Battesimo e della Comunione eucaristica posso diventare strumento della misericordia di Dio, di quella bella misericordia di Dio.

Esprimere nella vita il sacramento che abbiamo ricevuto: ecco, cari fratelli e sorelle, il nostro impegno quotidiano, ma direi anche la nostra gioia quotidiana! La gioia di sentirsi strumenti della grazia di Cristo, come tralci della vite che è Lui stesso, animati dalla linfa del suo Spirito!

Preghiamo insieme, nel nome del Signore morto e risorto, e per intercessione di Maria Santissima, perché il Mistero pasquale possa operare profondamente in noi e in questo nostro tempo, perché l’odio lasci il posto all’amore, la menzogna alla verità, la vendetta al perdono, la tristezza alla gioia.

Dopo il Regina Coeli

Saluto con grande affetto tutti voi, cari pellegrini provenienti da vari Continenti per partecipare a questo incontro di preghiera.

A ciascuno auguro di trascorrere serenamente questo Lunedì dell’Angelo, nel quale risuona con forza l’annuncio gioioso della Pasqua: Cristo è risorto! Buona Pasqua a tutti!

Buona Pasqua a tutti, e buon pranzo!