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venerdì 8 aprile 2011

Le Tentazioni di Gesù

Le tentazioni di Gesù

Il diavolo è ostinato e nonostante abbia fallito con la prima tentazione, ci riprova... Ma Gesù...



Satana condusse Gesù sul pinnacolo, ovvero sul punto più alto, del tempio di Gerusalemme e citando alcuni versetti del Salmo 91 (Sal 91,11-12) disse:”«Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”».

Gesù dovrebbe buttarsi dal monte forzando Dio a mandare gli angeli a salvarlo, così potrebbe fare il suo ingresso nel mondo in maniera prodigiosa. Egli è il figlio di Dio, che lo dimostri allora.
Dimostri il suo potere, la sua forza, la sua divinità. Ma Gesù non vuole strumentalizzare il Padre, piegarlo ai propri interessi… Egli non è venuto sulla terra per sua volontà, è stato mandato e deve fare la volontà di Dio. Deve essere umile, semplice, e adempiere alla missione che gli è stata affidata non andare alla ricerca di gratificazioni, di onoreficenze, di allori. Deve mettere da parte il proprio “io”.

Anche noi siamo figli di Dio, anche a noi Egli affida una missione, ma riusciamo sempre ad essere fedeli? Troppo spesso l’ambizione, il desiderio di potere, la brama di essere accettati dagli uomini, di ottenere riconoscimenti e gratificazioni, ci acceca, è allora che crediamo di essere come Dio, anzi di essere Dio… Noi possiamo fare tutto, ci sentiamo onnipotenti… E proprio in cima a quella montagna, il diavolo ci spinge giù, quando pensiamo di aver raggiunto la vetta, rotoliamo per il pendio e ci fracassiamo contro l’illusione della vita.
Ah! Se avessimo riposto tutta la nostra fiducia in Dio!!!! Magari non saremmo diventati famosi ma non avremmo perso la nostra vita.

Facciamo come Gesù, allontaniamoci dalle false promesse, rimaniamo fedeli alla missione che il Padre ci ha affidato, sia essa coronata di gloria sia che ci chieda di vivere nell’umiltà e nell’anonimato.




A satana non rimane che un ultimo tentativo, Gesù sembra proprio che non voglia assoggettarsi a lui.

“Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».

Il potere è quello che ci propone il diavolo, purchè lo adoriamo. Gesù si rifiuta di adorarlo Egli intende dipendere esclusivamente da Dio, vivendo la sua esistenza messianica nell’assoluta obbedienza al Padre. E noi? Quante volte ci inchiniamo alla tentazione, per servire il maligno?

Non è il potere in se che è sbagliato, perchè allora non dovrebbero esistere capi di stato, dirigenti, papi… Ma è l’uso errato che se ne fa. Molte volte per arrivarci prevarichiamo nostro fratello, lo usiamo, lo violentiamo, lo uccidiamo, e a pensarci bene compiamo tutte le cose che Gesù ci dice di non fare.

Asservire il potere e non seguire Dio ci porta inevitabilmente alla corruzione dell’anima e alla rottura del nostro rapporto filiale con il Padre, quel rapporto che Gesù è venuto a ricordarci.
Cerchiamo con tutte le nostre forze di imitare Gesù. Soprattutto in questo periodo di quaresima.
Ma non solo, la nostra vita sia tutta protesa e vissuta verso un unico traguardo: la realizzazione del Regno di Dio.




Con Madre Teresa

Pregandola perché ci accompagni in questa Quaresima:

“Io credo nel tuo amore, o mio Dio.
Guardando la Croce fa’ che io possa vedere il Cristo che inclina la testa,
ma come per darmi un bacio, il suo bacio.
Vedere il suo cuore, che mi offre come rifugio, a me che non ho vero rifugio.
E non avere paura del tuo amore, che ci porta gioiosamente ad amare tutti.
E se siamo peccatori, come lo siamo, so che tu ci ami lo stesso
perché il tuo amore non è come il nostro, che dura un momento, ma è fedele.
Duro è Gesù, risalire la china della santità, che abbiamo abbandonato;
a volte abbiamo paura della fatica di lasciare la valle del mondo dove ci si perde o abbiamo paura della fatica: ma sappiamo che tu ci sei vicino, come fu vicino a te il Cireneo.
E ti chiedo, Gesù, dammi la forza, che ebbe tua madre, di stare sotto la croce, per sentirmi dire una volta, mille volte: “Figlio, ecco tua madre”.


Grazie Gesù

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