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giovedì 1 marzo 2012

Commento al Messaggio del 25 Febbraio di Padre Livio di Radio Maria

Medjugorje, 25 Febbraio 2012

"Cari figli, in questo tempo in modo particolare vi invito: pregate col cuore. Figlioli, voi parlate tanto, ma pregate poco. Leggete, meditate la Sacra Scrittura e le parole scritte in essa siano per voi vita. Io vi esorto e vi amo perché in Dio troviate la vostra pace e la gioia di vivere.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata."


Commento al Messaggio del 25 Febbraio di Padre Livio di Radio Maria

Il messaggio è un programma per questo tempo di Quaresima.

Infatti la Madonna esordisce dicendo: "In questo tempo in modo particolare vi invito”, cioè questo tempo di Quaresima è tempo di grazia, tempo forte del cammino spirituale. Questo tempo, che fa riferimento ai quaranta giorni che Gesù ha trascorso nel deserto in comunione col Padre nella preghiera e digiunando, è innanzitutto un tempo di preghiera.

Del digiuno la Madonna ha già parlato tantissime volte; è la mortificazione alla nostra fame di mondo, perché emerga in noi la fame di Dio, fame di Dio che noi saziamo nella preghiera, perché nella preghiera ci nutriamo del suo Amore.

“In questo tempo in modo particolare vi invito: pregate col cuore”, la Madonna sottolinea, come ha già fatto tante altre volte, il fatto che non bisogna pregare solo con le labbra, ma bisogna pregare col cuore!

Cosa vuol dire pregare col cuore? Vuol dire che quando noi preghiamo, qualsiasi preghiera si faccia, preghiere nostre personali, preghiere canoniche della liturgia, le preghiere stesse che ci ha insegnato Gesù, il Padre Nostro per esempio, o l’Ave Maria che è una preghiera in gran parte Biblica, noi dobbiamo sentire col cuore quello che diciamo con la bocca o che diciamo col pensiero.

Per esempio, dicendo Padre Nostro, noi dobbiamo col cuore rivolgerci a Dio come Padre, quindi richiamare a noi stessi la Divina Presenza. La preghiera del cuore è qualsiasi forma di preghiera, dove noi nel cuore sentiamo la Divina Presenza.

Pregata così, questa preghiera, pregata col cuore, cambia la vita, perché implica che noi anzitutto apriamo il cuore, apriamo il cuore alla Divina Presenza, apriamo il cuore a Dio. Sperimentiamo Dio nel cuore e Dio, entrando nel cuore, opera con la Sua Grazia, nel senso che illumina il cuore, fortifica il cuore, fuga le nebbie, guarisce le ferite, dona la pace, infonde la forza.

Allora, al termine della preghiera, noi siamo diversi da come siamo entrati in preghiera. Gesù nel Getzemani entra nella preghiera angosciato, esce dalla preghiera fortificato e questo vale anche per noi. Se invece noi una volta che abbiamo pregato siamo identici, siamo ancora nella debolezza, nella fragilità, nell’apatia con cui siamo entrati in preghiera, vuol dire che non abbiamo pregato, insomma, vuol dire che non abbiamo sperimentato Dio nella preghiera.

Questo dunque è il primo invito che la Madonna ci ha fatto tantissime volte in questi trent’anni: pregare col cuore. Non è difficile pregare col cuore. È come quando noi ci rivolgiamo ad una persona col cuore, così ci rivolgiamo a Dio.

Poi la Madonna fa un’osservazione e dice: “Figlioli”, questo è un ammonimento, ”voi parlate tanto, ma pregate poco”, cioè parliamo tanto fra noi, quindi chiacchiere dove molte volte si dicono cose inutili, cose effimere, magari cose cattive, ma preghiamo poco, cioè parliamo poco con Dio.

Per la verità la preghiera non è solo parlare con Dio, è anche l’ascolto di Dio, si parla a Dio, si ascolta Dio, è un dialogo. Dio ci parla con le Sue parole di luce, con i Suoi doni di pace, di perdono, di gioia, di fortezza. Raccogliamoci nel segreto del cuore e li parliamo con Dio dove ha scelto dimora, ha scelto di abitare in noi.

Una volta la Madonna ha detto: “voi parlate tanto di preghiera, ma pregate poco”, stavolta ha detto: ”voi parlate tanto” cioè fate tante chiacchiere inutili, poi quel poco di preghiera che fate, lo fate senza sentire col cuore, quindi con parole vane.

La Madonna ci indica anche un modo per alimentare la preghiera e per far sì che incida nella nostra vita: “Leggete, meditate la Sacra Scrittura e le parole scritte in essa siano per voi vita”. La Madonna più di una volta ha detto: “che in ogni casa ci sia la Sacra Scrittura e che venga posta in un luogo visibile in modo tale che sia per voi uno stimolo ad aprirla”, leggere qualche versetto ogni giorno e cercare di viverlo nella nostra vita, specialmente al mattino, “ruminare” questa frase durante la giornata, in modo tale che si accenda la Divina Presenza e poi la si tenga viva durante la giornata e la si incameri nella propria vita.

“Ruminare”, come dicevano i padri del deserto, un versetto della Sacra Scrittura, in modo tale che diventi per noi carne e sangue. Questo alimenta la preghiera.

Ovviamente la Madonna non ripete sempre le medesime cose, è chiaro che ha ripetuto tantissime volte all’inizio della Quaresima l’indicazione del digiuno, richiamandoci al digiuno come Lei desidera e propone e cioè il digiuno a pane e acqua il Mercoledì e il Venerdì.

La Madonna è qui per esortarci, per incoraggiarci, per stimolarci, per sollevarci dalle nostre stanchezze e anche dai nostri scoraggiamenti con infinita pazienza, per sostenerci nel cammino spirituale, maternamente ci esorta perché è nostra Madre, perché ci ama e il Suo scopo è quello di far sì che in questo cammino quaresimale noi possiamo trovare la pace, la pace che è il dono della Pasqua.

Quando Gesù, dopo la sua Resurrezione, appare agli Apostoli nel Cenacolo dice: “Pace a voi, a chi rimetterete i peccati saranno rimessi”.

Quindi la Madonna ci vuol condurre verso la Pace della Pasqua.

E poi l’espressione bellissima: “la gioia di vivere”; noi sappiamo benissimo che la tematica che c’è nel mondo e che viene descritta nella letteratura, nei film, nei romanzi, perfino nelle canzoni è il malessere di vivere, la sofferenza di vivere.

La Madonna ci dice, sì c’è una sofferenza di vivere, però se si vive con Dio, se si

vive in Dio, si scopre la gioia di vivere.

Una volta la Madonna ha detto: “sulla via di Dio scoprirete la bellezza e la grandezza della vita”, e anche: “io guardo la vostra desolazione, la vostra disperazione, ma sappiate che il Padre Celeste vuole guarirvi da questa desolazione, da questa disperazione e vuol darvi la gioia di vivere!”.

La gioia di vivere viene dalla fede, dalla preghiera del cuore, dal cambiamento di vita, nel sentirsi amati da Dio. È questa la radice della gioia di vivere, sentirsi apprezzati, perdonati, amati da Dio!

“Io vi esorto e vi amo perché in Dio troviate la vostra pace e la gioia di vivere. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

Cari amici, non diamo per scontato che la Madonna ci dica “grazie”! Cerchiamo di meritarcelo questo “grazie” e noi diciamo grazie a Lei per questa infinita pazienza con la quale ci esorta da così tanto tempo.

LA STRUTTURA PORTANTE DELLA VITA SPIRITUALE

“Insieme con il digiuno e le opere di misericordia, la preghiera forma la struttura portante della nostra vita spirituale”. (Benedetto XVI°, 8 marzo 2009).

La preghiera, il digiuno e le opere di misericordia non sono solo alcuni aspetti della vita cristiana, ma, dice il Papa, sono l’ossatura, la struttura portante della vita spirituale di ogni cristiano.

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