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martedì 23 agosto 2011

Tau Il Simbolo Della Salvezza


Il significato mistico di questo simbolo
Per la sua forma il Tau è stato per secoli il supporto simbolico della teologia della croce. Gli ebrei avevano progressivamente elaborato un’esegesi per ogni lettera dell’alfabeto. Nel III secolo parecchi talmudisti furono consultati da Origene a proposito dell’interpretazione del Tau di Ezechiele (9,4). Secondo alcuni, il Tau, significava fine, conclusione, compimento dell’intera Parola rivelata. Per altri invece, prima lettera della parola Torah, significava la somma di quelle leggi che portavano alla salvezza.

Il Tau che gli ebrei pii portavano sulla fronte, segno del loro legame alla legge e segno della loro appartenenza a Dio. Solo in seguito, a causa della morte di Gesù, questa parola è stata interpretata in relazione alla sofferenza.

Nell’alfabeto greco, la lettera Tau era il segno che indicava il numero 300. Ogni volta che nella Bibbia ci si imbatte in questo numero è sinonimo di salvezza o di vittoria. Un esempio: Dio disse a Noè "Fatti un’arca di legno di cipresso. Ecco come devi farla: l’arca avrà trecento cubiti di lunghezza." (Gn 6,14-15). Origene spiega come l’arca sia la zattera salvatrice prefigurante la croce redentrice, poiché 300 è uguale a TAU.

"Quando Abramo seppe che il suo parente era stato prigioniero, organizzò i suoi uomini esperti nelle armi, in numero di trecentodiciotto". La Scrittura trascrive questo numero 318 con lettere IHT. Ossia prima IH=18 e poi T=300. Si ha quindi l’inizio del nome Gesù, il Tau viene dopo aver annunciato l’arrivo della grazia tramite la croce. Nelle prime due lettere, quindi, abbiamo un’allusione a Gesù nell’ultima un’allusione alla croce.

Ezechiele
E gli ordinò: "Passa per la città, percorri Gerusalemme e segna sulla fronte gli uomini che gemono e piangono per tutte le nefandezze che si commettono in mezzo ad essa". E con le mie orecchie intesi che disse agli altri: "Passate dietro a lui, per la città, e colpite! Il vostro occhio non perdoni e non abbiate misericordia. Uccidete vecchi, giovani, vergini, bambini e donne, fino allo sterminio: solo non toccate chiunque porti la croce in fronte. (Ez 9,4-5).

Apocalisse
"Vidi poi un altro angelo che saliva dall’oriente e aveva il sigillo del Dio vivente. E gridò a gran voce ai quattro angeli ai quali era stato concesso il potere di devastare la terra e il mare: "Non devastate né la terra, né il mare, né le piante, finché non abbiamo impresso il sigillo del nostro Dio sulla fronte dei suoi servi". Poi udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila". (Ap 7,2-4).
Il sigillo impresso sulla fronte dei servi, fa evidentemente allusione ad Ezechiele al Tau impresso sulla fronte dei penitenti.
Tau è l’ultima lettera dell’alfabeto ebraico, e ha la forma di una croce, come si presentava la croce prima che venisse affissa la scritta di Pilato.

Il Tau questa lettera occupa un posto importante nella vita e nel comportamento di San Francesco in quanto non solo ne fa uso di frequente, ma manifesta per tale segno un vero affetto, se non addirittura una devozione.
Fra Tommaso da Celano, nel suo Trattato dei miracoli, composto nel 1252, scrive: "Fra le tante lettere il Tau era la più familiare, con il quale firmava i biglietti e decorava le pareti delle celle". E più avanti: "con tale sigillo san Francesco firmava le sue lettere, tutte le volte che per necessità o per spirito di carità, spediva qualche suo scritto". Che Francesco abbia adottato il Tau lo si deve anche alla forma stessa di questa lettera, la grafia del Tau è quella della croce, di Gesù crocifisso.

Adottare il Tau come sigillo personale - allora si diceva "segno manuale" - e proporlo, per così dire, come stemma per il nascente Ordine dei frati minori, sottolinea bene l'importanza che Francesco gli attribuiva.

L’affermazione di Fra Celano circa l’iscrizione sui muri da parte di Francesco della lettera tau è confermata dall’archeologia. Infatti, durante il restauro della cappella Santa Maddalena a Fonte Colombo, è stato scoperto nel vano della finestra, un Tau dipinto di rosso, ricoperto poi con calce bianca nel sec.XV.

Se San Francesco ha scelto ed adottato il simbolo Tau, la causa va ricercata nel suo amore per la croce. Se poi lo ha diffuso, è perché voleva predicare la salvezza per mezzo della croce. "Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme e segna un Tau sulla fronte degli uomini che sospirano e piangono per tutti gli abomini che vi si compiono" (Ez 9,4).
Questo l’invito che sentì Francesco, un invito ad una mobilitazione generale in vista di una crociata di conversione e di penitenza. Francesco volle perciò segnare se stesso e i suoi fratelli con il Tau, che diventerà il segno della vocazione dell’ordine, ma anche il simbolo della penitenza e fu il tema prediletto della sua predicazione per poter esortare tutti alla conversione. Francesco è ben consapevole che il Tau è anche il segno per i vincitori così dopo averlo predicato lo porterà persino nella sua carne per mezzo delle stimmate.

Francesco, durante la stigmatizzazione, si sarebbe sentito chiamare per diventare "portatore del sigillo del Dio vivente", cioè non solo a presentare nella sua stessa persona i segni della redenzione, ma anche a rivendicare come proprietà personale la parte dell’angelo.

Frate Pacifico, un compagno di Francesco, ebbe una visione (questo prima di diventare ministro provinciale in Francia). "Vide sulla fronte di Francesco un grande Tau i cui colori davano al viso del santo una meravigliosa bellezza". Su questa visione il Celano racconta: Il Tau che sfavillava dalla fronte di Francesco era di "multicolori e meravigliosi cerchietti come le penne del pavone".

Francesco nel simbolo del Tau aveva visto un segno e il simbolo efficace di salvezza per tutti coloro che accettano di esserne segnati.

Dio si rende fecondo con i nuovi figli, i segnati dal suo Tau, che avviene nel segreto e nel silenzio affinché Satana e i suoi seguaci non possano nuocerli.

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