" PARROCCHIA SANTI ANDREA E GIOVANNI BATTISTA "
Anima di Cristo, santificami. Corpo di Cristo, salvami.
Sangue di Cristo, inebriami. Acqua del costato di Cristo, lavami.
Passione di Cristo, confortami. O buon Gesù, ascoltami.
Nascondimi dentro le tue piaghe. Non permettere che io mi separi da te.
Difendimi dal nemico maligno. Nell'ora della mia morte, chiamami.
Fa' che io venga a te per lodarti con tutti i santi nei secoli dei secoli.
Amen.
GESU' E' RISORTO
ALLELUIA
La settimana Santa inizia così, con l’entrata trionfale di Gesù in Gerusalemme.
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 11,1-10)
Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui. E se qualcuno vi dirà: “Perché fate questo?”, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito”».
Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo slegarono. Alcuni dei presenti dissero loro: «Perché slegate questo puledro?». Ed essi risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare. Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì sopra. Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi. Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore!Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide! Osanna nel più alto dei cieli!».
La settimana che segue è la più importante nella vita di un cristiano, egli deve farsi compagno di Gesù, stare vicino a Lui sia nel momento in cui è acclamato Re dalla folla osannante, sia nel momento del dolore e della morte. Raccogliamoci in silenzio e ascoltiamo ancora una volta il racconto del tradimento, dell’umiliazione, della sofferenza estrema e dell’agonia in croce. Lui è con noi quando ci chiama ad affrontare i tempi difficili della prova, del sacrificio, della sofferenza e della morte.
(Il Sacerdozio)
La richiesta più grande che il Signore fa ad una persona è la vocazione alla vita consacrata, all’origine dell’accettazione di tale richiesta c’è un amore forte e incondizionato a Dio e alla Chiesa e un desiderio di servire i fratelli continuando l’opera che Gesù ha affidato agli apostoli:”Andate in tutto il mondo e portate il messaggio del Vangelo a tutti gli uomini . Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo” (Mc 16,15).
I sacerdoti annunciano e spiegano il Vangelo, celebrano i sacramenti, guidano le comunità di cristiani, assistono e confortano le persone sole e sofferenti, e, con la collaborazione di tutti i cristiani, si impegnano a dedicare tutta la loro vita al servizio di Dio e dei fratelli. Chi decide di diventare sacerdote viene consacrato e riceve il sacramento dell’Ordine dalle mani del Vescovo e promette a Dio e a tutta la comunità di essere un fedele apostolo di Gesù.
“ Chi crede in me non morirà in eterno.” (Gv 11, 34-35)
34 «Dove l’avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». 35 Gesù scoppiò in pianto.
(Gv 11, 39-44)
Ed ecco il miracolo più bello che completa i miracoli fino ad ora compiuti. Ha risanato i lebbrosi, ha ridato la vista ai ciechi, ha fatto camminare gli storpi. Ed ora? Il suo amico è morto ed egli lo resuscita, si … il suo amico.Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».
Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.
Ma anche noi siamo suoi amici, allora resusciterà anche noi, se avremo fede in lui non moriremo in eterno. Ha svegliato Lazzaro urlando il suo nome, ma non sentiamo che urla anche il nostro?
Ci chiama per farci uscire fuori dalle nostre tombe, dalle nostre tenebre, dai nostri pregiudizi, dai nostri schemi, e soprattutto dai nostri egoismi.
Prendiamo in mano il vangelo e lasciamoci affascinare dalla tenerezza di questo Cristo che ci ama, a cui stiamo a cuore. Ci ama a tal punto da piangere con noi e per noi. Così come ha pianto sulla tomba di Lazzaro. SI, Dio piange, egli non è un Dio imperturbabile, immobile nella sua perfezione che veglia su tutti ma ignora il singolo, il pianto di Gesù ci rivela il vero volto del Padre. Dio piange perché ci ama. Anzi: mi ama, ama me, suo amico.
Satana condusse Gesù sul pinnacolo, ovvero sul punto più alto, del tempio di Gerusalemme e citando alcuni versetti del Salmo 91 (Sal 91,11-12) disse:”«Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”».
Gesù dovrebbe buttarsi dal monte forzando Dio a mandare gli angeli a salvarlo, così potrebbe fare il suo ingresso nel mondo in maniera prodigiosa. Egli è il figlio di Dio, che lo dimostri allora.
Dimostri il suo potere, la sua forza, la sua divinità. Ma Gesù non vuole strumentalizzare il Padre, piegarlo ai propri interessi… Egli non è venuto sulla terra per sua volontà, è stato mandato e deve fare la volontà di Dio. Deve essere umile, semplice, e adempiere alla missione che gli è stata affidata non andare alla ricerca di gratificazioni, di onoreficenze, di allori. Deve mettere da parte il proprio “io”.
Anche noi siamo figli di Dio, anche a noi Egli affida una missione, ma riusciamo sempre ad essere fedeli? Troppo spesso l’ambizione, il desiderio di potere, la brama di essere accettati dagli uomini, di ottenere riconoscimenti e gratificazioni, ci acceca, è allora che crediamo di essere come Dio, anzi di essere Dio… Noi possiamo fare tutto, ci sentiamo onnipotenti… E proprio in cima a quella montagna, il diavolo ci spinge giù, quando pensiamo di aver raggiunto la vetta, rotoliamo per il pendio e ci fracassiamo contro l’illusione della vita.
Ah! Se avessimo riposto tutta la nostra fiducia in Dio!!!! Magari non saremmo diventati famosi ma non avremmo perso la nostra vita.
Facciamo come Gesù, allontaniamoci dalle false promesse, rimaniamo fedeli alla missione che il Padre ci ha affidato, sia essa coronata di gloria sia che ci chieda di vivere nell’umiltà e nell’anonimato.
A satana non rimane che un ultimo tentativo, Gesù sembra proprio che non voglia assoggettarsi a lui.
“Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Il potere è quello che ci propone il diavolo, purchè lo adoriamo. Gesù si rifiuta di adorarlo Egli intende dipendere esclusivamente da Dio, vivendo la sua esistenza messianica nell’assoluta obbedienza al Padre. E noi? Quante volte ci inchiniamo alla tentazione, per servire il maligno?
Non è il potere in se che è sbagliato, perchè allora non dovrebbero esistere capi di stato, dirigenti, papi… Ma è l’uso errato che se ne fa. Molte volte per arrivarci prevarichiamo nostro fratello, lo usiamo, lo violentiamo, lo uccidiamo, e a pensarci bene compiamo tutte le cose che Gesù ci dice di non fare.
Asservire il potere e non seguire Dio ci porta inevitabilmente alla corruzione dell’anima e alla rottura del nostro rapporto filiale con il Padre, quel rapporto che Gesù è venuto a ricordarci.
Cerchiamo con tutte le nostre forze di imitare Gesù. Soprattutto in questo periodo di quaresima.
Ma non solo, la nostra vita sia tutta protesa e vissuta verso un unico traguardo: la realizzazione del Regno di Dio.
Con Madre Teresa
Pregandola perché ci accompagni in questa Quaresima:
“Io credo nel tuo amore, o mio Dio.
Guardando la Croce fa’ che io possa vedere il Cristo che inclina la testa,
ma come per darmi un bacio, il suo bacio.
Vedere il suo cuore, che mi offre come rifugio, a me che non ho vero rifugio.
E non avere paura del tuo amore, che ci porta gioiosamente ad amare tutti.
E se siamo peccatori, come lo siamo, so che tu ci ami lo stesso
perché il tuo amore non è come il nostro, che dura un momento, ma è fedele.
Duro è Gesù, risalire la china della santità, che abbiamo abbandonato;
a volte abbiamo paura della fatica di lasciare la valle del mondo dove ci si perde o abbiamo paura della fatica: ma sappiamo che tu ci sei vicino, come fu vicino a te il Cireneo.
E ti chiedo, Gesù, dammi la forza, che ebbe tua madre, di stare sotto la croce, per sentirmi dire una volta, mille volte: “Figlio, ecco tua madre”.
Grazie Gesù
Dobbiamo solo avere più fede e più amore……