Dovevamo in un certo senso aspettarcelo che il Papa, in occasione del Messaggio ai Giovani 2011, riportasse l'attenzione su Gesù.
Con grande facilità, giovani e adulti, sono distratti da questioni sociali, culturali, economiche, relazionali.
Il Santo Padre ha ricordato che la vera questione, il vero “caso serio” è incontrare il Signore, conoscerlo, vivere con lui, sentire il suo amore che mai abbandona l'uomo.
Per la vita di un giovane i problemi quotidiani sono quelli legati alla scuola, al trovare un lavoro, a superare gli esami universitari, a farsi una famiglia, ad avere una certa sicurezza economica.
Benedetto XVI, con coraggio e la sua consueta chiarezza, ha affermato che il vero problema della vita, quello a cui dedicare il massimo impegno, è la costruzione dell'amicizia con il Signore, radicata e fondata in lui, salda nella Fede.
Il Papa ha spiegato che l'unione di ogni giovane e di ogni persona con Gesù non è una realtà da costruire: esiste già! Gesù ha già pagato per tutti, ci ha già presi con sé sulla croce, ci ha già salvato, siamo già risorti con lui; la vita di Fede non è un rapporto da costruire ma un'esperienza da vivere.
Il Santo Padre ha indicato i luoghi e i modi con cui incontrare Gesù: i Sacramenti, l'Eucarestia e la Penitenza, il servizio con i poveri, nell'ascolto della Parola di Dio, nell'approfondimento della catechesi, nell'appartenenza alla comunità cristiana.
Benedetto XVI
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